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Pordenone: morto a 60 anni Maci Macovaz, alpino e dipendente comunale

È mancato domenica sera la Cro di Aviano Maurizio “Maci” Macovaz, 60 anni, tesoriere degli alpini di Cordenons, fra i fondatori della Polisportiva Villanova, dipendente da oltre 35 anni del Comune di Pordenone, all’ufficio polizia mortuaria e cimiteri, in qualità di istruttore amministrativo contabile. I primi sintomi sono comparsi cinque mesi fa. Il 14 giugno è stato ricoverato al Cro.

Nato e cresciuto a Villanova, lascia la mamma Nives e la sorella Orietta. Diplomato in ragioneria, ha condiviso l’esperienza del servizio militare alla caserma Plozzer Mentil di Paluzza. Con i commilitoni si ritrovava ancora e a Cordenons aveva molti amici.

Per ciò si era iscritto alla sezione Ana cordenonese, di cui era tesoriere da circa sei anni. Nel 2022 ha raggiunto Rimini, per l’adunata degli alpini, in sella alla sua bicicletta, un’altra delle sue grandi passioni. Il capogruppo Dino Franco Venerus lo ricorda con commozione. «Sentiremo la sua mancanza».

Macovaz riusciva a gestire con grande efficienza una sezione che vanta 280 iscritti e che organizza numerose attività. Con l’amico fraterno Ezio Gazzola per vent’anni, come segretario si è dedicato alla Polisportiva Villanova calcio, fino al 1999.

Ha seguito anche una squadra di ciclismo amatoriale. Con Ezio praticava pure la pesca sportiva come hobby.

Spiritoso, arguto, pragmatico: così lo descrivono amici e colleghi. «Un uomo di poche parole, spesso quelle giuste, a volte si affidava al dialetto per portare in poche battute di nuovo un sorriso e una soluzione. Il suo carattere schietto e sincero gli ha consentito di costruire amicizie e relazioni indissolubili con tante persone che lo hanno amato fino all’ultimo giorno».

Lo ricordano con affetto l’assessore Walter De Bortoli, il dirigente Davide Zaninotti, la responsabile del servizio Sabina Bortolin e tutti i suoi colleghi: «Maurizio lascia un vuoto incolmabile nell’ufficio e nei cuori di chi lo ha conosciuto.

Era un uomo leale, affidabile, caratterizzato da grande senso civico e spirito di appartenenza. Una persona su cui contare, un amico e un collega del quale sentiremo a lungo la mancanza».

Dotato di una memoria infallibile accompagnata a una vivace intelligenza, Maurizio conosceva ogni sfaccettatura organizzativa e storica del suo settore lavorativo e sapeva ricostruire a colpo sicuro storie familiari di decenni prima, dando risposta a quanti cercavano di orientarsi nei documenti di quel complesso microcosmo che sono i cimiteri e le sepolture.

Un’encomiabile dedizione al lavoro che Maurizio metteva a disposizione di cittadini e colleghi, cercando soluzioni in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini colpiti da lutto che a lui si rivolgevano e che erano già prostrati da una situazione di sofferenza.

A loro si dedicava mostrando un’attenzione considerevole, una vicinanza quasi paterna.

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