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Canottieri Ticino, il libro dei 150 anni: una storia di passioni, remi e amicizia

Canottieri Ticino, il libro dei 150 anni: una storia di passioni, remi e amicizia

foto da Quotidiani locali

La Canottieri Ticino ha festeggiato 150 anni: è la più antica società nautica di Pavia e una delle più antiche d’Italia, forse anche d’Europa. Per ricordarne la storia Andrea Graglia, 50 anni, socio da quando è nato, ha redatto, curato e scritto “Storia della Società Canottieri Ticino dal 1873” (246 pagine di fotografie, aneddoti, avvenimenti e soci sportivi e storia della società fino ad oggi, Univers srl Pavia, copertina e logo di Stefano Bressani).

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LE ORIGINI

Nata nel 1873, la prima sede della Canottieri Ticino era in Borgo Ticino. Nel 1885 un gruppo di soci dissidenti si stacca e dà vita alla “Battellieri Colombo”. Nel 1886 la “Ticino” lascia la sede in Borgo per approdare sulla riva sinistra, vicina a Porta Salara. La Canottieri è nata e cresciuta su una combinazione di spirito di gara e di spirito di escursione e di esplorazione. Fra gli aneddoti del periodo, i pavesi che si lanciano nel fiume nudi, i numerosi annegamenti anche degli stessi soci, i furti nella sede, la storia delle grandi piene fino al ricordo dei 12 caduti della grande guerra.

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IMPRESE STORICHE

Nel 1921 la sede viene edificata sulla riva sinistra del fiume, la tradizione remiera è una costante, tanto che nel 1928 si registra l’impresa di quattro soci (Cesare Martinotti, Carlo e Giuseppe Pietra e Luigi Rovati) che raggiungono Amsterdam a remi. L’anno dopo nasce la Pavia – Pisa di canottaggio ma a sconvolgere ancora tutto sarà la seconda guerra mondiale, con le immagini di una Pavia bombardata. Con i pochi soci rimasti, con i tre battelli, le 3 lance, i pochi sandolini superstiti dall’affondamento del capannone galleggiante in cui erano invece andate perdute tutte le preziose barche da corsa, la Canottieri è ospitata all’Idroscalo dal socio e poi presidente Carlo Saglio.

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Nel 1950 la nuova sede risorge, in quella che oggi è la sua posizione e pian piano si torna alla vita di tutti i giorni, anche se fino al 1961 non ci sarà una sede in muratura, base di quella attuale. Tra le tante discipline sportive che hanno visto i soci protagonisti, la più strana è stata il tiro al piccione, che vide Nino Giorgetti diventare campione europeo. Nascono i primi campi da tennis, alcuni soci partecipano al Raid Pavia Venezia e nel 1968 nasce la Vigevano – Pavia di canoa maratona per volere di Marino Valle.

TORNEI INTERNAZIONALI

Ad aprire la Vigevano-Pavia al panorama internazionale sono le edizioni del 1997 e del 1999, quando Pavia è scelta come sede del campionato europeo e della prima prova di Coppa del Mondo. Incominciano ad arrivare i primi risultati di canoa a livello regionale e nazionale e qua un capitolo lo merita la famiglia Milani con Gianni e Nicoletta in azzurro. Agli inizi degli anni ’70 la società si amplia con la costruzione di una nuova sede, i campi da tennis e la nascita della prima scuola tennis, la piscina, mentre prende corpo anche la scuola bridge. Negli anni del terrorismo le Brigate Rosse uccidono il socio della Canottieri Luigi Marangoni.

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GLI ANNI DEI CAMPIONI

Si torna allo sport per celebrare i campioni della canoa, da Luca Negri (Giochi di Atlanta) a Jacopo Majocchi (Giochi di Sidney) a Rosy Ravetta a tanti altri. Nel 2001 nasce la squadra di triathlon e nel 2005 quella di corsa, mentre torna anche la voga alla veneta ed il dragon boat, oltre a proporre gara di corsa lungo il fiume ed ospitare le finali dei campionati studenteschi di campestre. Non poteva mancare un accenno a Simone Forlani che partecipò al mondiale di Ironman alle Haway per chiudere con l’argento ai giochi di Tokyo di Manfredi Rizza ed un ricordo dell’avvocato Federico Martinotti.

LA PRESENTAZIONE

Il libro sarà presentato mercoledì 10 alle 18 nella sede della Canottieri Ticino e sarà riservato ai soci. Prossimamente sarà presentato alla città. «L’idea mi venne in testa nel 1992, ma solo un anno e mezzo fa mi sono deciso – spiega Andrea Graglia, socio della Canottieri Ticino – ho rivisto e riletto il libro realizzato da Giorgio Vaccari e Luciano Laffranchi che parlavano dei primi 71 anni e sono partito da lì, aggiungendo articoli della Provincia Pavese o del Popolo, documenti, arricchendo questa parte». Graglia ha svolto un lavoro di archivio. «Ho seguito per la realizzazione della seconda parte la struttura della prima - prosegue Graglia – già il testo parlava del rapporto fra Canottieri Ticino e Pavia e poi partiva dalla fondazione della società e proseguiva in ordine cronologico. Io ho proseguito in questo senso ed ho messo mano pesantemente dagli anni settanta in poi, sia attingendo alla mia memoria storica che a quella dei soci miei coetanei o più vecchi di me, che ho incontrato. Sfruttando poi la documentazione degli annali della Provincia Pavese e la rivista interna quadrimestrale che si chiamava “Il Ticino domani” e che è durata parecchi anni ho continuato la descrizione dei fatti accaduti alla Canottieri Ticino».

Ad ostacolare le ricerche dell’appassionato storico sono stati due fatti: il bombardamento che nella seconda guerra mondiale ha distrutto la vecchia sede e poi l’esondazione del Ticino nell’anno duemila che ha distrutto parecchi documenti. «Paradossalmente ho fatto meno fatica a trovare i documenti prima della guerra – prosegue Graglia – il libro ripercorre poi le tappe sportive della società: la nascita delle varie competizioni, a partire da quelle prima della guerra, poi alla nascita della Vigevano-Pavia con i campionati europei su questo percorso, senza tralasciare i campioni sportivi. Dagli anni Duemila la nascita anche di altre discipline. Aneddoti? Tanti. Una volta a fine ottocento scoppiò una rissa fra canottieri e dopolavoristi per via di una ragazza. Il giorno dopo nello stesso locale si presentarono soci della Battellieri Colombo, agghindati da canottieri e furono a loro volta aggrediti dai dopolavoristi che li scambiarono per soci della Canottieri Ticino». —

m.sc.

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