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Pola, palazzi storici ancora in restauro con Dolcevita

Pola, palazzi storici ancora in restauro con Dolcevita

foto da Quotidiani locali

POLA Ha preso il via un'altra tappa del lungo percorso di Dolcevita, il progetto avviato nel 2009 con l'obiettivo di rimettere a nuovo le facciate - e in caso di necessità anche i tetti - dei palazzi ed edifici storici in primo luogo del centro cittadino. A Palazzo municipale sono stati firmati altri nove contratti con gli amministratori condominiali, per cui a conti fatti alla fine del 2025 gli interventi portati a termine saranno 66.

«Il recupero delle facciate - ha detto il sindaco Filip Zoričić - rappresenta uno dei punti principali di questa amministrazione. Mi sento in dovere di ringraziare tutte le forze in campo e in primo luogo i cittadini che hanno appoggiato un progetto che migliora di molto l'immagine e il decoro di Pola». Dal bilancio dell'anno in corso per il progetto vengono assicurati 800 mila euro, per il rinnovo appunto di nove stabili. I lavori vengono eseguiti all'insegna del miglioramento dell'efficienza energetica, per cui a lungo andare i costi rientreranno sotto forma di risparmio per il riscaldamento invernale e raffreddamento estivo. In sostanza, il progetto prevede il partenariato tra la Città, che si fa carico del 50 per cento dei costi, e i titolari degli alloggi nei condomini che provvedono all'altra metà.

Si può dire che grazie a Dolcevita sono quasi del tutto scomparsi dagli edifici i segni dei bombardamenti alleati su Pola risalenti al 1944/45. Dopo che dal suo insediamento nella primavera del 2021 il sindaco ha aumentato le risorse a favore del progetto, si assiste a un risveglio dell'interesse, da parte dei cittadini che per diverso tempo era rimasto sottotono per tutta una serie di circostanze: in primo luogo, trattandosi di edifici costruiti nello scorso secolo in epoca austriaca o italiana, sono molto ampi come estensione e di minore densità abitativa rispetto ai palazzi condominiali di più recente costruzione. Pertanto ci sono tanti più metri quadrati a carico delle persone, con la conseguente maggiore partecipazione ai costi. E poi bisogna considerare lo scarso potere d’acquisto delle famiglie, per cui succede che c’è chi decida di non partecipare bloccando così il progetto. Da annotare infine il ruolo della Soprintendenza ai beni culturali del Ministero della Cultura croato, che trattandosi di edifici di valore storico pone dei precisi vincoli al loro recupero, facendo così aumentare i costi. Intanto comunque il Comune sta già preparando la documentazione per gli interventi successivi. —

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