Laura Pariani si aggiudica il Premio Sergio Maldini per la biografia di Guido Boggiani
Casa Maldini ha riaperto le porte alla letteratura e alla convivialità. Succede ogni estate, forse perché ogni anno, alla partenza della famiglia per Roma, resta aperto uno spiraglio, un legame, in attesa di un altro sole, in attesa di rientrare dentro il romanzo: “La Casa a Nord-Est”, per vedere realizzato quel «territorio della simpatia umana», dove fare «un esame non banale del mondo» e «ricuperare quell’elemento oggi scaduto nella società contemporanea: la conversazione».
Con questo spirito si è svolta sabato, a Santa Marizza di Varmo, la cerimonia di premiazione della quarta edizione del Premio Letterario Nazionale Sergio Maldini, indetto e organizzato dall’Associazione dei Toscani in Fvg, riservato alla narrativa di viaggio in lingua italiana edita nel biennio 2022-23.
La giuria, composta da Franca Diamilla Magnelli Maldini, Paolo Ciampi, Silvia De Laude, Marino Magliani, Marco Pacini, Raoul Pupo, Gabriella Regini e Mario Turello, ha assegnato il primo premio di 1.500 euro a Laura Pariani, per il libro “Selvaggia e aspra e forte” (La nave di Teseo).
Si legge nelle motivazioni: «In questa biografia di Guido Boggiani, scrupolo documentario e invenzione narrativa (e linguistica) vengono composti e sublimati dalle stesse passioni che di lui fecero il dantesco Ulisse, che, addentrandosi per amore di bellezza e conoscenza nella “selva selvaggia e aspra e forte” del Paraguay, in essa si dissolse».
A seguire, i due premi di 750 euro. Secondo classificato Daniele Ventola con “Il vento della seta” (Ediciclo). Al terzo posto Marco Carlone con “Binario est” (Bottega Errante). Menzione speciale, infine, a Giannandrea Mencini per “Bio avversità. Il vizio delle monocolture nelle terre alte” (Kellermann editore).
Tra letture e pensieri sul viaggio e sulla scrittura, sono tanti gli stimoli e le suggestioni nate dai testi e dagli autori, in questa quarta edizione del premio.
Tra i momenti più significativi, l’intervento del critico letterario Mario Turello: «Behrens indica come carattere umorale e morale della narrativa di Maldini il bonheur, termine che mutua dalla moralistica francese e definisce come “l’arte di essere felici ciononostante”. Mi sembra che questo possa diventare il messaggio più prezioso per noi, che di ragioni da “ciononostante” ne abbiamo più che mai. E allora quel tanto di felicità che ci è possibile lo cercheremo, come Sergio, negli affetti, nelle amicizie, nelle letture, nell’esprit de finesse».