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Appropriazione indebita, Chiara Girello Azzena restituisce parte dei soldi a Team for children

Non ci sarà nessun processo per l’ex presidente dell’onlus Team For Children, Chiara Girello Azzena, 65 anni, già sostituita al vertice dell’associazione che da qualche decennio lavora per sostenere le attività del reparto padovano di Oncoematologia Pediatrica, finita sul banco degli imputati per appropriazione indebita di circa 187 mila euro frutto di donazioni all’associazione e per truffa aggravata nei confronti dell’Inps.

Accuse sempre respinte dalla donna che, comunque, non intende affrontare il processo, un peso – ha fatto capire – difficile da sostenere per contestazioni mai accettate (l’uso di danaro associativo per fini personali).

Restituzione e richiesta di rito alternativo

Da qui la scelta: Girello Azzena ha già restituito all’onlus una quota dei soldi menzionati nel capo d’imputazione – calcolati sulla base di una consulenza tecnica di parte – e si prepara a chiedere un rito alternativo, (un patteggiamento o un rito abbreviato). Ma l’udienza ieri in programma davanti al gup Elena Lazzarin non è ancora entrata nel merito: tutto rinviato al prossimo 1 ottobre quando verrà definito il caso. Ieri in aula assente la protagonista; presente il suo difensore, la penalista Paola Rubini.

Cambiamenti nell'associazione

Nel frattempo anche all’interno dell’associazione, di cui è stata fondatrice, si sono registrati cambiamenti tanto che il giudice si dovrà pronunciare sulla richiesta di revoca del curatore speciale precedentemente nominato (l’avvocata Cristiana Giraldo) per evitare la situazione di conflitto in capo alla Girello Azzena, presidente e indagata al contempo, e per non danneggiare l’operato dell’onlus. Curatore che aveva presentato la denuncia per appropriazione indebita, reato non procedibile d’ufficio.

Nei giorni scorsi alla presidenza è subentrato il professor Piergiorgio Gamba e il consiglio di amministrazione è stato rinnovato, mentre Girello Azzena ha pubblicato sul suo profilo Facebook una lettera nella quale il sindaco Giordani le esprime «il mio grande attestato di stima per quanto fatto in questo arco di tempo con impegno».

L'Indagine

L’indagine decolla all’inizio del 2022 da un accertamento dell’Ufficio provinciale del lavoro: l’allora segretaria dell’associazione aveva lamentato di essere pagata in nero, parlando pure di irregolarità. La segnalazione era arrivata alla Guardia di Finanza che aveva scoperto bilanci totalmente confusi (unico rilievo accolto dall’imputata) avviando una perquisizione nella villa sarda, nel Golfo degli Aranci, dove la (allora) presidente di Team for Children ha la residenza.

Accuse e contestazioni

Il pm Sergio Dini, reclamando il rinvio a giudizio, ha contestato a Chiara Girello Azzena rimborsi spese per viaggi personali giustificati come trasferte per l’onlus (35 mila euro); 20 mila euro di spese in negozi di alimentari (come un supermercato di Albignasego), di abbigliamento e di elettrodomestici; ancora spese per biglietti aerei, soggiorni in hotel a Rimini e a Riccione, e pieni di benzina (6 mila euro); 20 mila euro saldati a collaboratori che, sulla carta, figuravano nel ruolo di volontari oltre a 112 mila euro, provenienti dalla vendita di gadget e panettoni natalizi, versati sui suoi conti correnti personali.

La truffa – stando all’accusa – si sarebbe consumata in seguito alla richiesta rivolta all’Inps (in piena pandemia) per ottenere la cassa integrazione in deroga a favore di due dipendenti dell’onlus (per un’indennità indebita di 3.500 euro).

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