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Un biglietto d’ingresso per Gusti di Frontiera: l’ipotesi approda in aula a Gorizia

GORIZIA Un biglietto d’ingresso, ad un prezzo “simbolico”, per Gusti di Frontiera. L’idea, ciclicamente, in passato aveva fatto capolino nel dibattito cittadino, anche a fronte delle riflessioni sulle possibili strategie per contingentare o gestire i numeri enormi della manifestazione, ma ora la questione torna in campo dopo l’intervento in Consiglio comunale dell’esponente d’opposizione Giulia Roldo, della lista Martina Sindaco.

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Aumento dei costi

Il Comune, va subito precisato, ora non ha nei suoi piani nulla del genere, ma in tempi in cui, ad esempio, anche Venezia sta sperimentando (tra luci ed ombre in verità) il ticket d’ingresso alla città per i turisti “mordi e fuggi”, il tema è di quelli che stimolano il confronto. Lo spunto di partenza di Roldo è stato l’aumento dei costi previsto anche per la prossima edizione. Un aumento dei costi che riguarda impegni importanti come la sicurezza, la logistica e i servizi igienici. Di qui la considerazione che chiedere ai visitatori di spendere magari anche solo 1 euro ciascuno per partecipare alla festa permetterebbe di coprire una parte importante delle spese, visto che ogni anno la grande kermesse settembrina richiama in città ben oltre mezzo milione di persone in media.

Un segnale importante

«Io sono tra coloro ai quali piace Gusti di Frontiera – esordisce Giulia Roldo –, ma ci sono anche molti goriziani che non amano questo evento. E anche loro, tramite le loro tasse, sono chiamati a sostenere i costi dell’evento. Ecco perché credo che poter abbattere questi costi con un introito sarebbe un segnale importante. Come? Le tecnologie offrono molteplici soluzioni, come ad esempio Qr-Code da scaricare dopo una prenotazione digitale, il che permetterebbe magari anche di profilare le presenze e, dunque, calibrare ancor meglio l’offerta per il futuro».

Bracciale colorato

Secondo Roldo, per monitorare gli ingressi si potrebbe consegnare a ogni pagante un braccialetto colorato (che all’organizzazione costerebbe pochi centesimi), diverso per ciascuna edizione e destinato magari a diventare per gli appassionati di “Gusti” un ricordo, un oggetto da collezionare anno dopo anno. «Agli ingressi poi in collaborazione con le associazioni ambientaliste si potrebbero distribuire piccoli coni di carta per contenere i mozziconi di sigarette, che non finirebbero più a terra, per un bel messaggio anche sull’ecosostenibilità», prosegue Roldo.

Dello stesso parere è Eleonora Sartori della lista NoiMiNoaltrisGo!, che già in passato avere proposto qualcosa di simile. «Il biglietto d’ingresso, il cui costo risibile non può certo disincentivare chi è disposto a pagare a prezzi salati le specialità offerte dagli stand, non deve essere visto come una tassa o un balzello – dice Sartori –, ma come un piccolo indennizzo per la città che subisce inevitabilmente uno stress da un evento tanto grande».

Dal punto di vista tecnico, Sartori riconosce che le soluzioni «non sono necessariamente semplici», «ma si possono sicuramente individuare», e non sarebbe indispensabile presidiare gli accessi: «Basterebbe un controllo a campione: chi rischierebbe magari una multa a fronte di un solo euro di contributo?», domanda l’esponente di opposizione.

Comune in frenata

Come detto però il Comune al momento non è dello stesso avviso. «Sulle proposte è sempre positivo confrontarsi, ma ad oggi non riteniamo di applicare una simile soluzione, che non abbiamo mai preso in considerazione – dice l’assessore ai Grandi eventi Luca Cagliari –. Non facciamo attività commerciale, la manifestazione è un qualcosa che realizziamo per la città e il territorio, è sostenuta dai fondi regionali oltre che dagli sponsor. Oltretutto, gestire un ticket d’ingresso per centinaia di migliaia di presenze genererebbe a sua volta nuovi costi, e problemi non da poco».

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