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Il campo di Pont Canavese va al Vallorco, l’Atletico rischia di perdersi

Il campo di Pont Canavese va al Vallorco,

l’Atletico rischia di perdersi

foto da Quotidiani locali

PONT CANAVESE

Il campo sportivo di Pont Canavese è stato oggetto di un nuovo bando durante il commissariamento che si è concluso con il passaggio alle urne di un mese fa e a vincerlo è la squadra cuorgnatese del Vallorco. A restare senza un luogo in cui allenarsi, però, al momento sono i giovani dell’Atletico Pont.

La precedente concessione era scaduta e il bando indetto dall’amministrazione Riva non aveva portato ad una assegnazione ufficiale a causa di alcune polemiche sulla procedura di gara. Il commissario Paolo Cosseddu, quindi, ne ha indetto un altro. In entrambe le occasioni hanno partecipato le due squadre alto canavesane, l’Atletico Pont e il Vallorco, e quest’ultima ha ottenuto la concessione per i prossimi due anni con possibilità di rinnovo. Il valore stimato della concessione è di 14.865 euro annui e pertanto per il biennio di validità il valore complessivo è di 29.730 euro, mentre il Comune si occuperà della manutenzione straordinaria dell’immobile e della messa a disposizione di beni mobili e attrezzature di proprietà già esistenti nei locali.

«Abbiamo partecipato al nuovo bando indetto dal Comune di Pont, dopo quello precedente che avvantaggiava con il 60% del punteggio complessivo le società con sede legale a Pont, svantaggiando di molto gli altri partecipanti - racconta il presidente del Vallorco Luigi Pullici, che è anche cittadino pontese -. L’ultimo a cui abbiamo partecipato dava punti in più alle squadre pontesi, ma rispettando la correttezza prevista per un bando di gara. Ci siamo aggiudicati il campo di Pont e nei prossimi giorni abbiamo appuntamento dal notaio per la costituzione di un raggruppamento temporaneo d’impresa, costituito dal Vallorco e da Andrea Costa Masser, che si occuperà poi della gestione del bar degli impianti e dell’affitto del campo. Siamo in attesa di ricevere le chiavi e di incontrarci con il Comune e l’ufficio tecnico e diciamo sin da subito che il nostro intento è quello di far vivere l’impianto sportivo. Al momento il campo non è ancora agibile, ma lo sarà presto. Riempiremo le giornate dando spazio ai giovanissimi e porteremo qui a giocare anche altre categorie. L’obiettivo del Vallorco è quello di far crescere i nostri ragazzi per farli competere a livello canavesano e anche oltre».

Nei giorni scorsi, dunque, l’Atletico Pont, con le squadre attive e la scuola calcio, si è trovata senza una casa. «Abbiamo suggerito di stipulare un contratto di affitto con il Vallorco per l’utilizzo del campo, ma al momento non siamo al corrente di accordi tra le parti. Se l’Atletico vorrà mantenere la scuola calcio e i ragazzi, affittando il campo, il Comune farà il possibile per andare incontro all’associazione», commenta il sindaco Paolo Coppo. Da parte di Pullici e Vallorco arriva la massima apertura: «Abbiamo già tentato una coabitazione in passato, ma per varie ragioni non si era raggiunto l’accordo. Da pontese, già nelle passate stagioni mi avrebbe fatto piacere portare i giocatori qui, invece di affittare i campi in altri Comuni. Ad oggi abbiamo già avuto un incontro con le famiglie che portano i figli alla scuola calcio dell’Atletico Pont, dando la nostra disponibilità ad accogliere i ragazzi come tesserati del Vallorco. Ribadiamo la nostra apertura verso l’Atletico Pont, perché ciò che conta davvero è lavorare su quantità e qualità per i giovani. Come dice il nostro motto “Le porte sono sempre aperte”».

Non manca il commento dell’Atletico Pont: «Il 30 giugno la stagione è finita e l’associazione, che al campo pontese aveva la sede legale, si dovrà spostare, con tutte le attrezzature, perdendo anche quanto fatto negli anni, dalla sistemazione delle strutture alla tinteggiatura - racconta il presidente Riccardo Scago -. In questi giorni stiamo portando via tutto dal campo, anche le porte ridotte che avevamo acquistato, ma siamo dispiaciuti soprattutto per i ragazzi e le loro famiglie, per chi calcisticamente è cresciuto e stava crescendo qui. Per i gruppi e le amicizie che sono nate e ora si devono separare. Purtroppo riteniamo che non sia stata tutelata l’identità dell’associazione e forse si poteva agire diversamente. All’inizio del mese, subito dopo la scadenza del bando, sono iniziati i tesseramenti delle squadre e alcuni giovani sono già migrati altrove. L’associazione, comunque, rimane in piedi e cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che in 27 anni di storia si sono impegnati per l’Atletico Pont».

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