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Voghera, la sindaca chiude la porta all’Auser: «Gli abusi edilizi li hanno fatti loro»

Voghera. «L’Auser chiude? Sia chiaro: restituiscono le chiavi di una struttura inagibile a causa loro»: la sindaca Paola Garlaschelli spegne il sorriso, replicando alla lettera del presidente Carlo Mogolino che annuncia l’interruzione di tutti i servizi d’assistenza dal prossimo primo gennaio. E insieme alla lettera il suo secco «no, grazie» ai 10mila euro raccolti per iniziativa della sindaca e dell’assessora regionale Lucchini per l’acquisto di giochi destinato al parco chiuso.

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Nervi scoperti tra Comune e Auser. Uno scontro che si gioca su un problema reale: gli spazi dell’ex colonia elioterapica (del Comune) sono inagibili. Chi deve fare e cosa: amministrazione e Auser non trovano l’intesa su una grana esplosa per un esposto anonimo su cui sono stati fatti accertamenti. La sindaca ora li rende pubblici e il clima da caldo si fa rovente. La Cgil Pensionati censura l’amministrazione, tutta la minoranza (Forza Italia inclusa) chiede un Consiglio sul caso.

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«La nostra verità»

«Quando abbiamo letto quell’esposto – racconta la sindaca – abbiamo chiesto agli uffici di recuperare tutte le carte dal 1998 ad oggi per capire come si fosse prodotta una simile situazione. Abbiamo così scoperto che nel 2003 Auser era stata diffidata dal realizzare la struttura di copertura senza un progetto e le necessarie autorizzazioni della sovraintendenza. Auser ha ignorato l’avvertimento compiendo il primo abuso edilizio, seguito da altri quali l’ampliamento del locale cucina ed i soppalchi. Se Auser avesse rispettato il contratto e le norme non si troverebbe ora in questa situazione». La sindaca incalza: «Ci restituiscono le chiavi di una struttura inagibile a causa loro, quando per contratto avevano l’obbligo di rendere gli spazi agibili per servizi alla collettività». Comune sordo e insensibile? La “colletta” dei 10mila euro per acquistare i giochi, vista come “carità pelosa”? La sindaca contrattacca: «Proprio perché sappiamo quale sia il valore di Auser per la città, abbiamo cercato luoghi alternativi per le attività Auser , in attesa di capire come dialogare con la sovrintendenza e rimuovere gli abusi. Abbiamo proposto la sala Zonca per i corsi, il pagamento dell’affitto del teatro Arlecchino per i concerti. Abbiamo valutato anche i locali di villa Balma. Dal 2021 al 2023 sono stati erogati contributi per circa 60 mila euro per le loro attività». «Abbiamo sino ad ora avuto comprensione – aggiunge la prima cittadina – e cercato di dare una mano anche come privati cittadini e non come Comune per l’acquisto dei giochi anche per abbreviare i tempi. Altri ci hanno contattato per unirsi nella raccolta fondi». Infine la “sentenza”: «Va precisato che il contratto si risolve per inadempimento contrattuale, non perché ci restituiscono le chiavi». L’Auser che chiude è un brutto affare sociale: 600 soci, seimila trasporti sociali l’anno. Spazi per il gioco dei bimbi e l’aggregazione dei pensionati. Si chiude per sempre? Il dibattito è inevitabile.

«No, non va»

Carlo Panella, segretario generale di Spi Cgil, ricorda come il mondo Auser, sia nato nel 1989 per iniziativa della Cgil. Osserva come a Voghera, con gli over 65 al 27,2 ( due punti in più del la media provinciale), sia una città sempre più pensionata che ha bisogno di una realtà a loro vicina. Da qui la dura reazione. «Inaccettabile – dice – che degli amministratori pubblici, anziché adoperarsi per cercare soluzioni a garanzia dei servizi, continuino a tentare di spostare l’attenzione». Poi, la stoccata sulla colletta: «Le elargizioni private sono esempio di una cattiva politica che appartiene alla cultura di chi è convinto di far del bene e di risolvere i problemi con i propri soldi, ma che mortifica chi paga le tasse e ha tutto il diritto di avere servizi garantiti. Auspichiamo che si trovi una soluzione che possa essere occasione di rilancio dell’Auser perché ci sono donne e uomini che hanno bisogno di aiuto concreto e non di regalie». Nessuno sconto anche dai consiglieri di minoranza. Antonio Marfi (M5s) si chiede, così come Marina Azzaretti (Forza Italia) perchè non si siano utilizzati i fondi Pnrr. Pier Ghezzi (Alleanza civica) parla di «tristezza di fronte a chi fa una colletta invece di risolvere i problemi». Ilaria Balduzzi (Pd) chiede una svolta istituzionale: un programma certo dei lavori. Giunta bocciata anche da Nicola Affronti (Udc). Pierfelice Albini (Lotta sociale) applaude al «dignitoso rifiuto della colletta da parte del presidente Mogolino».F.G.

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