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Ossario di Oslavia, al via i lavori di restauro La Campana Chiara tornerà suonare

GORIZIA Una rete arancione con alle spalle un escavatore e materiali di cantiere pronti per essere posizionati al loro posto. Anche se per ora di movimento non ce n’è, di fatto, gli interventi di sistemazione e di restauro dell’Ossario di Oslavia che permetteranno, tra le altre cose, alla Campana Chiara di suonare nuovamente, sono formalmente iniziati.

L’Ufficio per la Tutela della cultura e della memoria della Difesa, l’ex Onorcaduti, ha stanziato quasi 350 mila euro per il consolidamento statico e conservativo della campana e per la realizzazione delle altre opere accessorie necessarie a rimettere a nuovo il Sacrario Militare goriziano.

Nell’anno di Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della Cultura l’Ossario sarà quindi pienamente fruibile da parte dei visitatori, proprio come era stato auspicato lo scorso novembre in occasione della presentazione dei lavori.

Allora, a illustrare il progetto era stato il tenente colonnello Giuseppe Annecca, Il Capo sezione Lavori nazionali dell’Ufficio per la Tutela della cultura della memoria della Difesa, aveva spiegato che i lavori prevedono la rimozione della pavimentazione della scalinata, il suo livellamento e la sistemazione delle canalette di scolo, quindi il riposizionamento della pavimentazione stessa.

Per quanto riguarda l’intervento sulla Campana Chiara, invece, i lavori prevedono, oltre all’adeguamento della struttura di sostegno, anche la sistemazione del meccanismo che la fa suonare. La progettazione esecutiva è stata affidata all’ingegnere Matteo Tomaselli.

Il responsabile del procedimento nella fase di progettazione ed esecuzione è stato il Capitano di Vascello Antonio Conio, e l’impresa esecutrice è la Di Betta Giannino Srl di Nimis (Ud).

La durata stimata del cantiere è di 150 giorni e non prevede la chiusura del sito: mano a mano che si procederà, saranno interdette ai visitatori soltanto le aree in cui è in corso l’intervento.

Inizialmente oggetto di un lotto di lavori separato, finanziato da un contributo straordinari della Regione da 40 mila euro, è stato accorpato al lotto principale anche il restauro dei quattro cannoni di artiglieria che si trovano sul piazzale dell’Ossario. L’intervento sui quattro cannoni prevede operazioni di restauro sia sulle superfici metalliche, sia su quelle lignee.

La Campana Chiara

«La Campana Chiara dovrebbe essere portata via, per esser restaurata, la prossima settimana; poi, ad agosto, toccherà ai cannoni», spiega Andrea Tomasella, consigliere comunale della Lega che in questi anni si è costantemente interessato alla questione del recupero dei manufatti dell’Area Sacra goriziana.

«L’avvio dei lavori - osserva Tomasella - è per me il momento più importante da quando ho avuto l’onore e l’onere di essere consigliere comunale a Gorizia. Con cauto ottimismo guardo già avanti al giorno dell’inaugurazione, che ritengo sarà un giorno di memoria importantissimo per la nostra collettività, oltreché un ulteriore impulso al turismo della memoria che resterà negli anni a venire».

E con Tomasella alle riunioni, agli incontri e ai sopralluoghi ha sempre partecipato il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga Presidente). «Questo progetto è un passo significativo verso la conservazione del nostro patrimonio storico e culturale, restituisce alla comunità un simbolo di pace e memoria», le parole di Bernardis, promotore e primo firmatario della mozione che nella passata legislatura, sostenuta da tutta l’assemblea con il placet del presidente Massimiliano Fedriga e dell’assessore regionale Pierpaolo Roberti, ha permesso di reperire i fondi per il sacrario di Oslavia.

La vicenda della Campana Chiara ha imboccato quella che sembra essere la dirittura d’arrivo finale, grazie al gioco di squadra. «Desidero ringraziare per la proficua collaborazione il cappellano militare don Sigismondo Schiavone, il prefetto Raffaele Ricciardi e la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia.

La Regione ha avuto un ruolo determinante, grazie all’interessamento del presidente Fedriga e del consigliere Bernardis. Senza dimenticare la costante attenzione degli Alpini di Gorizia, tramite il presidente Paolo Verdoliva, e della disponibilità del Comune con il sindaco Rodolfo Ziberna», ha concluso Tomasella.

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