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Pil, produzione industriale, inflazione: l’Italia fa meglio degli altri Paesi europei. Lo dice l’Istat

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Cresce la produzione industriale, cresce il Pil: il buon andamento dell’economia italiana è certificato dalle stime Istat, che oltra alla continua crescita rilevano anche come l’inflazione nel nostro Paese continui a collocarsi ai livelli più bassi tra i Paesi europei. In particolare, in riferimento al periodo gennaio-marzo, il Pil cresce dello 0,3% e la produzione […]

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Cresce la produzione industriale, cresce il Pil: il buon andamento dell’economia italiana è certificato dalle stime Istat, che oltra alla continua crescita rilevano anche come l’inflazione nel nostro Paese continui a collocarsi ai livelli più bassi tra i Paesi europei. In particolare, in riferimento al periodo gennaio-marzo, il Pil cresce dello 0,3% e la produzione industriale dello 0,5% rispetto ad aprile e a fronte di un netto calo registrato in Francia (-2,1%) e in Germania (-2,5%). L’inflazione, poi, nei primi sei mesi del 2024 si è attestata allo 0,9%, vale a dire 1,6 punti percentuali sotto la media dell’area euro.

Urso: “Quando arrivammo al governo l’Italia era il Paese europeo meno virtuoso, oggi facciamo meglio degli altri”

”Sono dati incoraggianti se li confrontiamo a quelli degli altri Paesi europei. È incoraggiante la conferma che l’Italia è il Paese più virtuoso in Europa sull’inflazione, di gran lunga inferiore a quella registrata nei principali Paesi europei. Quando arrivammo al governo l’Italia, invece era il Paese meno virtuoso e con il più alto tasso d’inflazione d’Europa. Oggi l’Italia è il Paese che cresce di più, crescono le esportazioni, cresce di più nel Pil e ora abbiamo segnali positivi anche dalla produzione industriale”, ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando di “risultato incoraggiante” e “particolarmente significativo” anche per quanto riguarda la produzione industriale. Il dato, ha spiegato Urso, “supera le aspettative di mercato, che prevedevano una crescita zero, e in controtendenza rispetto ad altri partner europei”. “Ora  – ha proseguito – dobbiamo consolidare la ripresa con il piano Transizione 5.0 pienamente operativo nelle prossime settimane e che metterà a disposizione delle aziende 13 miliardi di euro per il loro ammodernamento verso la duplice transizione green e digitale”.

I dati Istat sul Pil: prosegue la crescita dell’economia italiana

Per quanto riguarda il Pil, la seconda stima dei conti economici trimestrali ha confermato un aumento congiunturale dello 0,3% (+0,7% in termini tendenziali) dell’economia italiana nel periodo gennaio-marzo. La crescita acquisita per il 2024 è pari allo 0,6%. L’espansione è stata sostenuta dai consumi delle famiglie e dei servizi digitali e dagli investimenti, che hanno fornito rispettivamente un contributo positivo di 0,2 e 0,1 punti percentuali, mentre nullo è risultato il contributo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche.

Molto positivo è stato l’apporto della domanda estera netta (per 0,7 punti percentuali), determinato da una decisa riduzione delle importazioni (-1,7%) e da una moderata espansione delle esportazioni di beni e servizi (+0,6%); negativo, invece, il contributo delle scorte (-0,7 punti percentuali). Torna a crescere la produzione nelle costruzioni. Ad aprile, secondo l’Istat, la produzione nelle costruzioni ha registrato, dopo due mesi di flessione, un incremento rispetto a marzo: l’indice destagionalizzato è aumentato in termini congiunturali del 2,3%. Nella media febbraio–aprile, la produzione nelle costruzioni è diminuita dell’1,2% rispetto al trimestre precedente.

La produzione industriale a maggio cresce dello 0,5%

Per quanto riguarda la produzione industriale, poi, l’Istat indica che a maggio l’indice destagionalizzato aumenta dello 0,5% rispetto ad aprile. Al netto degli effetti di calendario, a maggio 2024 l’indice complessivo registra una flessione in termini tendenziali del 3,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 come a maggio 2023). I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+4,8%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,0%) e la fornitura di energia elettrica, gas, valore ed aria (+2,6%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-11,1%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-7,0%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-5,7%).

L’inflazione in Italia 1,6 punti percentuali al di sotto la media europea

L’inflazione, infine, ha continuato a collocarsi ai livelli più bassi tra i Paesi dell’area euro. L’indice dei prezzi al consumo armonizzato (Ipca), nei primi sei mesi del 2024, è cresciuto dello 0,9% in termini tendenziali: 1,6 punti percentuali al di sotto della media dell’area dell’euro. A giugno, segnala ancora l’Ufficio di statistica, è peggiorata per il terzo mese consecutivo la fiducia delle imprese, a fronte di un miglioramento di quella dei consumatori che è stato diffuso a tutte le componenti dell’indice.

 

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