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Morto Francesco Pittoni, presidente del Fogolâr Furlàn di Roma: aveva la Carnia nel sangue

TOLMEZZO. È morto a Roma, a 81 anni, a causa di complicazioni postoperatorie, Francesco Pittoni, presidente del Fogolâr Furlàn di Roma dal 2014 e appena riconfermato componente del direttivo dell’Ente Friuli nel mondo. Stimato in tutta Italia, lascia i figli Paolo e Francesca e tre nipoti, ai quali aveva trasmesso la passione per la Carnia e la montagna.

Persona di intelligenza acuta, con molteplici interessi, poliglotta, era nato a Roma da una famiglia originaria di Imponzo di Tolmezzo e con la Carnia aveva mantenuto un legame saldissimo. Sentiva le sue radici e le coltivava con immensa cura.

Grande appassionato di montagna, era socio da lungo tempo del Cai di Tolmezzo. Frequentava la Carnia dove si recava spesso a Imponzo nella storica e antica casa di famiglia, una delle famiglie nobiliari della Carnia.

Il padre, Giacomo, con Michele Gortani, aveva scritto un libro sullo spopolamento montano in Carnia negli anni Trenta, ristampato proprio di recente. Francesco Pittoni aveva un curriculum di spicco.

Laureato in Ingegneria Chimica all’Università di Roma, si era specializzato all’Institute Français du Pétrole di Parigi. Svolse attività di progettazione, realizzazione progetti e trattative commerciali su grandi impianti di infrastrutture in Europa, America del Sud, Africa, Medio Oriente e Asia.

Dirigente industriale sin dal 1976, ricoprì nella sua carriera più funzioni in varie aziende: da project manager a direttore generale. Collaborò con general contractors sia privati che pubblici (come Technip, Italimpianti-Iri, Axa, Italferr) per l’acquisizione e la realizzazione di grandi opere tra cui alcuni progetti strategici in Libia, reti di oleodotti (1.800 km in Nigeria), impianti petrolchimici, siderurgici e opere infrastrutturali.

Fu responsabile nel 1997 di una fase della realizzazione in Danimarca dello Storebealt Brige (il ponte, allora, coi suoi 1.690 metri, con la campata sospesa più lunga al mondo).

Dal 2001 al 2007 operò nel Gruppo Ferrovie dello Stato prima come direttore di progetto dell’alta velocità Bologna–Firenze–Roma, poi come referente di contratto degli appalti dell’area Nord Est. Lavorò nell’ambito di arbitrati internazionali.

Avviò e gestì la Società Axom (contractor nell’area petrolifera di Pointe Noire in Congo) e ne fu direttore generale. Fu vicepresidente del Comitato nazionale italiano della manutenzione, per il ministero delle Attività produttive. Un grave lutto, dunque, per la comunità friulana di Roma e per l’Ente Friuli nel mondo, alle quali era molto legato.

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