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F1, Leo Turrini: “Ferrari gambero rosso. Problema di organizzazione, perché il simulatore è all’avanguardia”

Approfondimenti dovuti ce ne sono dopo quanto accaduto a Silverstone, ultima tappa del Mondiale 2024 di F1 andato in scena. Sul celebre tracciato britannico, si è assistito al ritorno al successo di Lewis Hamilton, che ha posto fine al digiuno da vittorie durato 945 giorni. Mercedes dunque in festa, mentre Ferrari in grande difficoltà. Questi i temi della puntata di Motor News, in onda sul canale Youtube di OA Sport e condotta da Beatrice Frangione. Ospite d’eccezione Leo Turrini, giornalista e scrittore di lunga data e grande competenza.

Di seguito i vari argomenti:

VITTORIA DI HAMILTON – “Hamilton stava piangendo come un disperato per il fatto di andare in Ferrari (sorride). Al di là delle battute, è stata una giornata in cui si vuole bene alla F1 e all’automobilismo. Lewis ha fatto una grandissima gara. Io c’ero quando vinse il suo primo GP, era il 2007 in Canada e sono passati 17 anni. Nella sua Silverstone, vincendo per la nona volta, ha realizzato un altro primato“.

IL PERCORSO DI HAMILTON DOPO LE DIFFICOLTA’ – “Ha vissuto una frustrazione fortissima, visto che dopo il GP d’Arabia Saudita 2021 non ha più vinto. Si percepiva il suo disagio e sono convinto che lui si sia fatto delle domande, quando la macchina non andava e non riusciva a fare la differenza. Poi ha Russell che è uno dei giovani rampanti. Io penso che Lewis abbia dato una svolta mentale quando ha deciso di andare in Ferrari. Se si fosse sentito un pilota a fine carriera, non avrebbe mai optato per il Cavallino Rampante. Ha detto a se stesso che non vuole finire in tono minore e l’ha dimostrato a Silverstone, viste le tante variabili che ha saputo gestire. Il problema sarà quello di dare una macchina per consentire al Re Nero e a un depresso Leclerc di lottare per il titolo“.

MOMENTO FERRARI – “Non è un bel periodo e dopo Montecarlo la Ferrari aveva 24 punti di ritardo da Red Bull nella classifica costruttori. All’interno della scuderia erano convinti che avrebbero potuto giocarsi il campionato a squadre, non quello piloti. Siamo sempre lì, ma sono anni che quando si deve sviluppare la macchina le soluzioni non funzionano. Abbiamo visto nelle ultime quattro gare un Gambero Rosso. E’ evidente che ci sia qualcosa di sbagliato nelle scelte tecniche e, si spera, si possa rimediare. Sono abbastanza convinto che la questione riguardi l’organizzazione del lavoro perché Ferrari ha un simulatore modernissimo e una galleria del vento che non ha nulla da invidiare a quella dei concorrenti“.

LE DIFFICOLTA’ DI LECLERC – “Venendo a Charles, è evidente che lui stia facendo fatica ad accettare questa situazione e nello stesso tempo commetta degli errori. A Silverstone, ha terminato fuori dalla Q3 ed è stato un suo errore. Io vedo un pilota che fatica a governare la negatività e non è una cosa positiva per uno che ha ambizioni per diventare campione del mondo“.

L’EPURAZIONE DI VASSEUR – “Vasseur è arrivato in corsa e in quest’anno e mezzo sta tagliando tutti quelli che facevano parte del gruppo di lavoro precedente. Tuttavia, io sono preoccupato perché nei fatti un nuovo direttore tecnico, al posto di Cardile, non c’è e proprio Vasseur si è preso questo incarico ad interim. Chi disegnerà la prossima monoposto e soprattutto cosa accadrà per il progetto 2026, visto il cambio regolamentare? Parliamo tanto di Adrian Newey, che per carità è colui che negli ultimi 30 anni ha realizzato macchine straordinarie. Ma è da capire anche in che modo un genio del genere verrebbe inserito nel contesto di Maranello“.

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