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I campionati europei di calcio che producono miliardi di euro  

L’Italia deve contentarsi di una piccola fetta della torta mentre le gaudenti leghe e federazioni delle nazioni restate in corsa si stanno dividendo il bottino. L’entertainment-business del calcio porta una boccata d’ossigeno anche al turismo tedesco

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di Marcello Cecconi

Si avvicina il 14 luglio, giorno della contesa finale tra Spagna e Inghilterra all’Olympiastadion di Berlino. Aldilà dello spettacolo è il momento di fare i conti in tasca a Euro 2024. Il calcio europeo ha subito sempre più l’influsso dell’entertainment-business d’oltreoceano, quello che si è costruito intorno al Football americano specialmente dopo l’avvento della televisione e la successiva globalizzazione.

I campionati europei 2024, organizzati dall’Uefa in sinergia con la perizia organizzativa teutonica, ne sono la dimostrazione. Un affaire di 2 miliardi e mezzo di euro che, per intenderci, è pari al fatturato della nostra Rai. In uno speciale Ansa di qualche giorno fa si è fatto il punto di questo mese di kermesse spettacolo/calcistica. Ecco da dove provengono questi incassi: 1 miliardo e 440 milioni di euro dai diritti tv mentre altri 568 milioni arrivano dai diritti commerciali; poi ci sono i 300 milioni legati alla vendita dei biglietti e altri 100 stimati dalle vendite negli stadi.

Se da un lato c’è l’Italia costretta a contentarsi di una piccola fetta di questa appetitosa torta al sapore di euro che mette una contro l’altra federazioni, leghe e società, dall’altro ci sono le gaudenti leghe e federazioni delle nazioni restate in corsa che si stanno dividendo il bottino. Infatti se da quei 2 miliardi e mezzo ci togliamo le spese di organizzazione, quello che resta è comunque una cifra considerevole, e gran parte va proprio alle federazioni calcistiche.

A loro sono destinati 331 milioni di euro suddivisi in proporzione ai risultati delle proprie nazionali. C’è un assegno di partecipazione che va a tutte le federazioni partecipanti di 9 milioni e 250 mila euro. A seguire, la vittoria nella fase a gironi dava diritto a un altro milione di euro, mentre il pareggio valeva 500mila euro. La qualificazione agli ottavi è valsa un milione e mezzo. Da qui in poi l’Italia è restata a bocca asciutta.

Il raggiungimento dei quarti di finale vale invece 2,5 milioni, mentre il gettone per la partecipazione alle semifinali vale 4 milioni. L’accesso alla finale, quello guadagnato da Spagna e Inghilterra vale 8 milioni ai quali si aggiungeranno 3 milioni per il vincitore. A conti fatti Spagna e Inghilterra si aggiudicheranno 25 milioni di euro e, una di loro, potrà sommarci i 3 milioni per chi si aggiudicherà Euro 2024.

Vediamo invece come andrà per società calcistiche. Tutti i club avranno un indennizzo per la partecipazione dei propri giocatori, proprio come avviene per i Mondiali. Saranno 140 milioni da suddividere e distribuire in proporzione alle presenze dei calciatori e al numero di partite disputate da ognuno. Le leghe nazionali saranno indennizzate invece con 10mila euro/giorno per ogni calciatore che scende in campo. Fanno parte della festa anche gli arbitri che avranno i seguenti indennizzi: una partita dei gruppi di qualificazione agli ottavi viene remunerata con 5mila euro, cifra che sale a 10mila dagli ottavi in su. Per gli assistenti la cifra viene semplicemente dimezzata.

Questo l’enorme giro d’affari odierno per il calcio nato in Inghilterra con connotazioni che si avvicinano alle tecniche di battaglia obbligato a continuare a trovare linfa nella passione emozionale dei tifosi, portatori d’interesse insopprimibili perché come diceva Jorge Luis Borges “ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio”. E anche oggi possiamo vedere come questa passione faccia spostare masse di tifosi da una città all’altra, da una nazione all’altra, da un continente all’altro.

E se, come abbiamo visto, questa passione continua a spostare masse di tifosi non mancano i vantaggi nemmeno per la nazione che organizza. Se Euro 2024 non sarà capace di far uscire la Germania da anni di stagnazione economica a beneficiarne sarà il settore turistico che da un mese sta godendo di un giro d’affari mai registrato. Una manifestazione in bilico tra business e voglia di partecipazione dove il “controllo” delle masse dei tifosi è alla base. Multietnicità, geoeconomia e disciplina: il calcio business è servito!

Grazie anche all’Uefa che ha deciso di aprire sempre più le porte ai supporters, affidandosi alla rigorosa Germania, tutto è stato più semplice. La tecnologia è venuta incontro agli organizzatori: App, documenti e prenotazioni gratuite per entrare nelle diverse aree, Fan Zone, dedicate agli appassionati di calcio e non solo. Aree speciali che possiamo vedere nelle otto città che ospitano Euro2024, sempre esaurite e non solo quando ha giocato la Germania. In queste aree c’è la possibilità di assaggiare i prodotti tipici dei diversi paesi presenti e dove niente è lasciato al caso e tutto basato sulla parola d’ordine riciclo. Per esempio, il bicchiere di plastica che viene consegnato con la bevanda costa 3 euro che saranno restituiti alla consegna. Germania docet.

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