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Peller confermata presidente del consorzio dei servizi sociali

Ivrea

Ellade Peller, 61 anni compiuti il 18 giugno scorso, sindaca di Nomaglio, è stata eletta presidente del consorzio dei servizi sociali Inrete, nato nel 2000, costituito da 37 enti per un totale di 42 comuni.

Peller è stata votata all’unanimità: erano presenti 35 enti su 37 (assenti Borgofranco e Loranzè), per un totale di 931 millesimi. Resterà in carica per i prossimi cinque anni. L’assemblea dei sindaci del consorzio si è tenuta lo scorso 2 luglio al Polo formativo Officine H, presieduta da Matteo Chiantore, primo cittadino di Ivrea. Un solo punto all’ordine del giorno: la nomina del presidente.

Alla guida di Inrete ininterrottamente dal 2003, è la prima volta che viene votata in assemblea la sua conferma. Nell’aprile scorso era stata adottata una delibera dell’assemblea che specificava la lunghezza del mandato amministrativo (cinque anni). Lo statuto, infatti, è scritto facendo riferimento al mandato amministrativo di chi ricopre la carica, senza specificarne la le durata. Ed essendo, quindi, Ellade Peller sempre stata amministratrice comunale, la sua conferma non è mai passata nuovamente attraverso l’assemblea. Cinque anni fa, il Comune di Ivrea, insieme con altre undici amministrazioni, aveva posto il problema, che nasceva da una esigenza politica (promuovere un candidato del centrodestra) e che evidenziava un problema formale. Il consorzio Inrete si era rivolto per un parere legale all’avvocato e docente universitario di diritto amministrativo Roberto Cavallo Perin. In sintesi estrema, Cavallo Perin spiegò che era pienamente legittimo il ruolo di Peller pur evidenziando un’anomalia dello statuto e suggerendone la correzione. Ora, adottata la modifica, i sindaci hanno proceduto alla piena conferma di Peller che, comunque, era l’unica candidatura presentata. Lo aveva sottolineato lo stesso Chiantore, spiegano di aver ricevuto soltanto la disponibilità della sindaca di Nomaglio per la presidenza di Inrete.

Ellade Peller è anche referente coordinamento enti gestori dei servizi sociali del Piemonte e segue con interesse da molti anni il tema delle politiche sociali. «Sì, - dice - sono interessata alle politiche sociali che si occupano della persone più fragili della nostra società. Credo che, per tutti noi, sia importante e prioritario occuparci di chi ha bisogno. Ringrazio l’assemblea dei sindaci che ha accolto la mia disponibilità a continuare. Andrò avanti con il massimo impegno, proseguirò nel mettere al servizio di tutti le conoscenze e le competenze acquisite nel tempo». Sul territorio, le situazioni che meritano attenzione sono molte. «La prima emergenza che vorrei sottolineare è legata a bambini, ragazzi e giovani, con varie forme di disagio crescente sul quale bisogna lavorare - osserva –. Un altro grande tema è legato alla difficoltà delle persone dopo la cancellazione del reddito di cittadinanza. L’assegno di inclusione si rivolge a una platea ridotta dispetto al reddito di cittadinanza e ci sono persone che hanno oggettive difficoltà ad andare avanti».

Un’altra emergenza, sentita molto ormai in tutti i comuni, è legata alla casa. «Con l’aumento dei costi - sottolinea – si è allargata la fascia di popolazione che ha difficoltà legate agli affitti e alla casa». Tra le criticità, c’è quella legata ai non autosufficienti, alle disabilità e alle necessità di assistenza». Il quadro, anche normativo, è complesso.

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