Al MittelYoung di Cividale è di scena “Balcani solitari”: due fratelli e i fallimenti della vita
CIVIDALE. Tre appuntamenti, di danza teatro e circo, anche per la seconda giornata di MittelYoung, la rassegna internazionale di spettacoli firmati da artisti under trenta che quest’anno precede solo di qualche giorno il Mittelfest.
Si parte dunque alle 17 mercoledì 17 luglio nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti con una singolare commistione tra danza e cinema per una storia in parte autobiografica, quella vissuta dalla giovane danzatrice e performer cinese Bai Li Wiegmans che, in Home, questo il titolo della sua performance, racconta e si racconta del e nel suo straordinario viaggio di ragazza cinese adottata.
Un’esplorazione intima nella quale Bai Li coraggiosamente condivide il fragile inizio della sua vita, diviso tra due mondi. Nata ad Hefei (Cina) nel 1998 e adottata in Olanda dopo aver vissuto per un breve periodo in orfanotrofio, Bai Li scopre molto presto il suo amore per la danza, che i genitori olandesi hanno da subito assecondato iscrivendola a una scuola di balletto e poi alla Fontys Dance Academy, diplomandosi in Arte Contemporanea.
Ha quindi lavorato con coreografi di fama internazionale quali Akiko Kitamura, Ivo van Hove e Wim Vandekeybus. In Home, assolo di danza e film, Bai Li ci invita a riconsiderare la nostra posizione nel mondo, la nostra appartenenza o meno a un luogo e la propria identità, dando voce e offrendo conforto a chi, come lei, si è trovata a vivere tra due mondi.
Uno spettacolo suggestivo e delicato, un percorso umano che dalle iniziali difficoltà e frustrazioni dell’identità si compie in una meravigliosa armonia che trascende i confini.
Teatro Circo alle 18.15 al Teatro Ristori con Santa & Glitter/Circus & Divinity di e con Ana Maria Alcocer e Caro Wuttke in una coproduzione internazionale tra Svizzera Germania, Messico e Argentina della compagnia Bruta Bruja.
Due protagoniste, Santa e Gllitter (Splendente), la prima una diva della discomusic anni ’80, la seconda una queer santificata animano un salotto dominato da una lavatrice dalla quale emergono per lanciarsi poi in una sarabanda di numeri circensi, alla corda verticale, al trapezio, alla sospensione capillare, per un teatro fortementet fisico.
Partendo dal motto “We believe in Miracles”, il duo presenta un mondo nel quale il gioco trionfa sulla vittoria e la magia ha il suo posto.
Profondamente ispirato dall’energia disco degli anni Ottanta, il duo con la passione per il dramma ci immerge in uno show da sogno che ha l’energia della pista da ballo e il fascino di David Bowie: dando vita alla celebrazione di una extra-ordinaria visione della realtà nella quale tutto ciò che è ordinario e quotidiano si può trasformare nella versione straordinaria di se stesso.
Alle 20 in Santa Maria dei Battuti uno spettacolo serbo (con sovratitoli in italiano), Lonesome Balkan (Balcani solitari) di Nikola Gačpar/Vanja Šević liberamente ispirato a The Lonesome West di Martin McDonagh con Milan Bobić, Luka Antonijević e Marija Stefanović.
Lonesome Balkan mette a confronto due fratelli: Kosta, un fan entusiasta di Bruce Lee e Vladimir, cristiano devoto, in occasione della morte del padre: entrambi alle prese con i fallimenti delle loro vite peccaminose.
Una sorta di dark-comedy esistenzialista, liberamente ispirata a The Lonesome West del Premio Oscar irlandese Martin McDonagh, che parla di religione, alienazione, morte e peccato. Tutti pecchiamo agli occhi di Dio.
Ma cosa succede quando un peccato è così grande da non poter essere perdonato? I due fratelli di Lonessome Balkan combattono, all'infinito e per le cose più banali. Una lotta che li porterà a odiare, a dubitare, a perdere fiducia in tutto ciò che li circonda: è il circolo vizioso del peccato dal quale si può uscire solo se consapevoli del problema in cui ci si trova. Solo allora si può sperare nella redenzione: questa è l'essenza di “Balcani solitari”. A cui si aggiunge una sana dose di umorismo nero.