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La scala per misurare l’AI di OpenAI: siamo al livello 2 su 5

Si tratta di una scala interna. Ma considerando che GPT4 è stato lanciato da poco, il livello raggiunto dagli strumenti di AI sembra già significativamente alto

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C’è una scala per misurare l’intensità dei terremoti, per classificare gli uragani, per calcolare il rischio tsunami. Ma adesso c’è anche un insieme di valori che possono servire a monitorare l’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Una sorta di scala AI, che è stata predisposta internamente da OpenAI, che è l’azienda – a livello globale – che sembra essere più avanti di tutti nell’ecosistema dell’intelligenza artificiale.

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Una scala AI per misurare l’evoluzione di ChatGPT

La scala di valore va da un livello molto basso (che potremmo far coincidere con il livello 1) che fotografa la situazione dei principali chatbot basati sull’intelligenza artificiale generativa. Il punteggio massimo, invece, viene attribuito nel momento in cui le aziende di intelligenza artificiale raggiungeranno la cosiddetta intelligenza artificiale generale (AGI). Il punteggio 2 – che OpenAI ha attribuito allo stato attuale dei suoi prodotti di intelligenza artificiale, a oltre un anno di distanza dal rilascio di GPT-4 – fotografa la situazione di questo preciso momento storico.

Il prossimo passo – che potrebbe invece essere rappresentato da un modello più complesso come Q* o Strawberry – andrebbe a valutare i risultati di una intelligenza artificiale che possa in qualche modo sostituirsi all’essere umano per effettuare alcune operazioni o per fare alcune valutazioni. Sempre secondo OpenAI, invece, il tassello immediatamente precedente all’AGI è quello di una intelligenza artificiale che possa creare ex novo delle invenzioni, dei ritrovati nel campo delle scienze, dei processi.

Dobbiamo preoccuparci della scala AI?

Partendo dal presupposto che una intelligenza artificiale generativa di grande successo popolare è diventata praticamente fruibile e accessibile a tutti a fine 2022 e considerando che nel marzo 2023 OpenAI ha distribuito il suo modello più avanzato (ovvero GPT-4) la scalata dei prodotti di intelligenza artificiale sembra essere molto rapida. Non è quindi inverosimile immaginare che gli altri livelli previsti da OpenAI possano essere raggiunti in breve tempo.

Se verranno migliorati i modelli di addestramento (attualmente, si fa leva soltanto sui dataset, ma è possibile che a breve l’AI apprenderà anche dai feedback successivi alla sua risposta), sarà molto semplice raggiungere il livello 3 sulla scala AI. E se continueranno le partnership tra le grandi aziende impegnate nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e gli istituti accademici di scienze dure, allora il livello non potrà che aumentare, in rapida successione.

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