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Paolo Berizzi protesta pure per la partita del cuore: coi fascisti non si deve giocare a pallone

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Per chi se la fosse persa, è arrivata la “berizzata” del giorno. Paolo Berizzi è il giornalista che si è costruito una carriera monotematica, sul pericolo fascista non solo in Italia, ma su tutto il pianeta. La caccia fuori del nostro sistema solare ancora non è partita, ma non va esclusa. Berizzi accende il metal […]

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Per chi se la fosse persa, è arrivata la “berizzata” del giorno. Paolo Berizzi è il giornalista che si è costruito una carriera monotematica, sul pericolo fascista non solo in Italia, ma su tutto il pianeta. La caccia fuori del nostro sistema solare ancora non è partita, ma non va esclusa.

Berizzi accende il metal detector e segnala il pericolo “nero” come una sentinella di vedetta. Quando non la trova, se la inventa. Come in questa occasione. Non ha gradito, ad esempio, il fatto che mercole 16 luglio si sia giocata a L’Aquila la partita del cuore. Un successo straordinario di pubblico, di incassi, trasmesso anche in tv, ma troppo “ecumenico” ad avviso del giornalista di Repubblica.

Ecco, quindi, arrivato il tweet di scomunica per tutti i partecipanti. Un misfatto che andava denunciato Urbi et orbi, via Twitter. Un anatema rimbalzato rapidamente sulle bacheche di diversi partigiani da tastiera.

“Capisco la solidarietà e tutto – si legge nel triste cinguettio berizziano – ma per fare beneficenza agli ospedali non è obbligatorio giocare a calcio e sganasciarsi dal ridere con dei fascisti, amici di Vannacci e gente che manganella dentro e fuori la rete. Alla prossima su via Rasella tiriamo fuori il pallone?”.

La berizzata e la reazione social

Il livello di odio di Berizzi per il pericolo fascista, che fa sembrare semplici “incomprensioni” quelle tra Dracula e Van Helsing, non è stato apprezzato dai follower berizziani. Ha infatti scatenato reazioni indignate, allarmate, deluse, sarcastiche. Tutte contro il contenuto del post di Berizzi. Eccone una breve antologia, tra i centinaia di commenti: rendono l’idea di quanto sia scadente e scaduto il Berizzi-pensiero.

“Forza Berizzi che a forza di polarizzare anche la gente comune per strada inizierà a menarsi e ad ammazzarsi come negli anni 70. Formidabili quegli anni!”.

“Le persone normali sono così, possono divertirsi insieme anche se hanno idee politiche diverse. Poi ci sono i fanatici”.

“Ma anche il pubblico che applaudiva… qui vanno arrestati tutti cari Paolo!”

“Sono sicuro. Hai avuto una infanzia terribile. E adesso come fai a stare con la Elly busto che lei va a braccetto con i fascisti? Sei senza vergogna”

“Bellissimo il paragone tra l’odierno centro-destra italiano e via Rasella. E complimenti ai 400 disagiati che condividono questo commento. Poi se li querelano i giornalisti ululano alla libertà di stampa. Senza parole”

“È la gente come lei che crea questo insopportabile clima di odio per cui la democrazia va bene solo se vince la tua parte politica e l’altra in ogni caso è da mostrificare. Che tristezza”.

Commenti che valgono più di ogni replica, ammesso che Berizzi stesso li legga.

 

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