Morti in moto durante una vacanza in Bulgaria, i fratelli della coppia in partenza per Sofia: troppi dubbi da chiarire

PREMARIACCO. I fratelli di Claudio Tomat ed Erica Cantarutti, la coppia di Premariacco che, in sella a una moto Bmw, domenica scorsa ha perso la vita in un incidente stradale in Bulgaria, oggi partiranno per Sofia e, da lì, raggiungeranno il distretto di Montana (cui fa riferimento il comune di Berkovica, dove è avvenuto il sinistro) per parlare con la polizia.

Loris Tomat e Nicola Cantarutti vogliono conoscere la verità, ci sono soltanto supposizioni e restano ancora troppi punti interrogativi da chiarire sulla dinamica dell’incidente. «Abbiamo provveduto ad avviare le pratiche per il rientro delle salme – indica Loris Tomat –, ma sono necessari i tempi tecnici, almeno una quindicina di giorni».

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«Nel frattempo io e Nicola ci siamo organizzati per andare in Bulgaria. Abbiamo già preso un appuntamento con la polizia, nel distretto di Montana. Solo dopo aver parlato con le forze dell’ordine potremo sapere cosa sia davvero accaduto».

La morte di Erica, di Orsaria, e di Claudio, originario di Cividale, ha lasciato attoniti gli amici di una vita, che fanno fatica a nascondere il proprio dolore. «Claudio ed io – racconta Davide Bon, suo testimone di nozze – siamo cresciuti nella stessa via. Noi, con un gruppetto di altri ragazzi, venivamo chiamati “Chei di Sucula” (Quelli di Sucula) e ci ritrovavamo al ponticello, dove poi decidevamo cosa fare».

Gli stessi amici di un tempo, rimasti sempre in contatto tra loro, sono andati martedì a confortare i genitori di Claudio, Marta e Luciano. Insieme, pur sopraffatti dalla disperazione, hanno fatto riemergere aneddoti e ricordi. «Quando avevamo 17 anni – racconta Bon –, abbiamo deciso di andare a Monza, in treno, a vedere un gran premio. Abbiamo avvisato le nostre famiglie solo quando siamo arrivati, dicendo di non prepararci la cena». L’ultima volta che i ragazzi di Sucula si sono visti tutti assieme è stato il 4 maggio, per festeggiare i 50 anni di Claudio.