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Tour de France, Bettini: “Pogacar attacca sempre per un motivo. Fossi in lui, alla Vuelta andrei”

Tour de France, Bettini: “Pogacar attacca sempre per un motivo. Fossi in lui, alla Vuelta andrei”

A conclusione dalla 17esima tappa del Tour de France vinta dal portacolori della Ineos Grenadiers Richard Carapaz abbiamo raggiunto telefonicamente il campione olimpico Paolo Bettini per parlare di questo Tour de France che vede sempre più Pogacar in maglia gialla e sempre più vicino alla doppietta Giro-Tour nello stesso anno: “Se al Giro abbiamo visto un Pogacar solidamente forte ma privo di avversari, sinceramente mi sarei aspettato un Tour un po’ più stretto. Vingegaard ed Evenepoel non stanno correndo male, ma è superiore. Ha una grande condizione anche in quest’ultima settimana e Vingegaard invece sta vivendo un po’ quello che ha vissuto Pogacar lo scorso anno dopo l’infortunio. Evenepoel sta andando bene, ha guadagnato qualche secondo nei confronti di Vingegaard e con la crono finale è ancora tutto aperto per il secondo e terzo posto, anche se una giornata nera è sempre dietro l’angolo. Pogacar ha un buon vantaggio ma dovesse avere una crisi 3′ non sono poi così tanti, e anche lui sa che tre minuti non ti fanno dormire sereno, da qui il motivo dei continui attacchi di Pogacar per riuscire a conquistare altri secondi che possono rivelarsi preziosi“.

Vingegaard, malgrado la buona volontà, non è mai stato quello del 2022-2023. Te lo riaspetti su quei livelli nel 2025?

“Credo che la condizione che vediamo oggi sia il frutto di tanti mesi di sofferenza e del lungo stop che ha dovuto affrontare. Fossi in lui dopo il Tour de France cercherei di recuperare qualche giorno e poi sfrutterei la condizione per andare alla Vuelta e provare a vincerla”. 

Fa bene Pogacar a non andare alla Vuelta?

“Se si volesse mettere in gioco con la storia e tentare la tripletta potrebbe provare ad andare e capire come sta durante le prime settimane. Non è chiaramente facile e ci vuole una grande motivazione, ma sarebbe l’unico nella storia e farebbe qualcosa che nessuno ha mai fatto. Io fossi in lui ci proverei”.

Evenepoel sta disputando un grandissimo Tour de France. Ha smentito gli scettici che non lo vedevano adatto alle corse a tappe?

“Evenepoel è un uomo per le tre settimane e lo ha dimostrato anche vincendo una Vuelta. Secondo me per rendere bene Remco deve avere la gestione psicologica perfetta, è un ragazzo che spesso salta più a livello mentale che fisico e in un Tour in cui le pressioni mediatiche sono tante si sta comportando molto bene”. 

Ciccone sta disputando un Tour in ottica buon piazzamento nella GC: secondo te è stata la scelta giusta? E dove può arrivare?

“Io avrei cercato la fuga e avrei provato a vincere un paio di tappe, però bisogna anche attenersi ai regolamenti e per una squadra come da Lidl-Trek un piazzamento in una top10 al Tour è importantissimo”. 

Chi dei corridori che al momento hanno parecchi minuti di distacco da Pogacar pensi che possano ambire al podio alla Vuelta? 

“Mas sta andando molto bene, è tutti i giorni all’attacco e cerca spesso la fuga. Bisognerà vedere poi chi sarà al via della Vuelta per capire come sarà il parterre dei corridori”.

Tiberi lo vedi da podio alla Vuelta? 

“Da podio non ancora, ma sicuramente gli permetterà di fare molta esperienza e si potrà misurare con un palcoscenico di avversari più adatti a lui rispetto ad un Tour de France dove i primi tre sono dei mostri sacri, e quindi anche per quanto concerne la motivazione può essere per Tiberi un po’ più semplice”. 

Chi è il favorito per le Olimpiadi nella prova su strada?

“Ho visto Van der Poel come sta correndo al Tour e mi piace molto, sta preparando l’Olimpiade nel miglior modo possibile e quindi usando un Grande Giro per avere la giusta condizione al grande appuntamento. La gara Olimpica è strana, i corridori in squadra sono meno ed è una corsa molto opportunistica. Non si possono adattare giochi di squadra su percorsi come quello di Parigi, un percorso veloce, abbastanza facile ma allo stesso tempo nervoso e dopo si rischia di rimanere all’aria ai 100 km dalla conclusione”. 

Il tuo pronostico per la cronometro maschile a Parigi?

“Ganna leggermente sopra a Evenepoel: è una prova per cronoman puri e credo che Ganna abbia quel qualcosa in più per poter vincere una medaglia davvero importante”. 

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