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Sgominare l’Anonima Assassini internazionale

L’attentato contro Donald Trump non era inaspettato. Con lo svolgersi della campagna elettorale presidenziale, la retorica di entrambe le parti, da rabbiosa, si è fatta virulenta. Per i sostenitori di Trump, Biden non è solo troppo vecchio e forse demente, ma anche accusato di guidare un presunto assalto di sinistra/socialista/comunista ai valori fondamentali dell’America, con l’appoggio del Partito Comunista Cinese. Per i sostenitori di Biden, il movimento MAGA di Donald Trump ha attratto i nazionalisti bianchi di estrema destra, che acclamano la spinta autoritaria del loro leader a chiudere i confini per tenere fuori gli immigrati che “avvelenano il sangue del nostro Paese”. Lo stesso Trump ha definito Biden uno “zombie cerebroleso”, mentre l’8 luglio, in una telefonata privata con i donatori, Biden ha detto: “È ora di mettere Trump nel mirino”.
Il primo luglio, prima dell’attentato, la candidata indipendente larouchiana al Senato Diane Sare ha rilasciato una dichiarazione in cui paventava una “possibile minaccia” a Trump (https://x.com/Myles048/status/1812373026492547461/photo/1). Sare ha scritto che “fonti di intelligence riferiscono che gli estremisti anti-Trump all’interno dell’establishment politico statunitense stanno diventando sempre più disperati nel tentativo di impedire la rielezione di Donald Trump e sono disposti ad usare ogni mezzo necessario, compreso l’assassinio”. Ha aggiunto di prendere questa possibilità “molto seriamente, soprattutto dopo l’attentato di due mesi fa contro il primo ministro slovacco Robert Fico”, concludendo: “Si teme che Trump sia più libero in un secondo mandato, senza la preoccupazione di ricandidarsi” (Sare è stata inserita nella stessa “lista nera ucraina” di Fico, che la identifica come “terrorista dell’informazione”).
Sare ha poi ricordato le inchieste giornalistiche sulla cosiddetta “Anonima assassinii” internazionale, dispiegata di volta in volta contro gli oppositori della famigerata “macchina da guerra” (https://laroucheorganization.com/sites/default/files/2023-06/202305%20TLO%20Assassination%20Bureau.pdf). L’indagine su cosa abbia spinto il ventenne Thomas Crooks a sparare contro Trump è ancora in fase preliminare e si spera che sarà approfondita. L’interrogativo a cui è più difficile dare una risposta è come mai un tiratore sia stato in grado di posizionarsi così vicino al candidato, specialmente dato il clima surriscaldato della competizione, clima che fornisce l’alibi per un assassinio politico. Visto come sono state insabbiate in passato le indagini sugli omicidi eccellenti, la cui responsabilità è di regola attribuita ad “assassini solitari”, come nel caso di John Kennedy, Martin Luther King e Robert Kennedy, e l’evidenza del fatto che la macchina bellica si serve anche dell’“Anonima assassinii”, Sare ha auspicato che questa volta l’indagine sia al di sopra di ogni sospetto.
Dopo l’attentato, Sare ha chiesto maggiore protezione per i candidati alla Presidenza, compreso Robert Kennedy Jr.

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