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“Anatomia di una caduta” della regista francese Triet conquista il premio Amidei

“Anatomia di una caduta” della regista francese Triet conquista il premio Amidei

foto da Quotidiani locali

Erano nove i film in gara per il 43.mo Premio alla miglior sceneggiatura Sergio Amidei. Alla fine, l’ha spuntata “Anatomia di una caduta”, lungometraggio dello scorso anno della regista francese Justine Triet, che l’ha anche scritto assieme a suo marito Arthur Harari, Palma d’oro al 76.mo festival di Cannes.

La decisione è stata presa dalla giuria formata dai registi Marco Risi e Francesco Munzi, dallo sceneggiatore e regista Francesco Bruni, dagli sceneggiatori Massimo Gaudioso e Marco Pettenello, dalla sceneggiatrice Doriana Leondeff, dall’attrice Giovanna Ralli e dalla produttrice Silvia D’Amico.

Questa la motivazione del Premio: «L’indagine sulla misteriosa morte di un uomo scoperchia il racconto appassionato, spietato e checoviano di una famiglia disperata e di chi la compone. Una profonda riflessione sulla condizione umana e una avvincente trama poliziesca vanno di pari passo grazie a una scrittura lucida e sorprendente, che va sicura per la sua strada senza preoccuparsi del fatto che, per quella strada, non c’era forse mai andato nessuno».

Ha ritirato il riconoscimento Stefano Finesi di Teodora Film, che l’ha distribuito in Italia. «Siamo stati tra i primi in Italia a leggerne la sceneggiatura. Abbiamo pensato che in Italia potesse lavorare con varie fasce di pubblico. Siamo stati fortunati» ha affermato ieri Finesi, a Gorizia. Oltre ad “Anatomia di una caduta”, gli altri lavori in lizza per il prestigioso riconoscimento erano “La sala professori” (sceneggiatura di Johannes Duncker e Ilker Çatak), “La zona d’interesse” (Jonathan Glazer e Martin Amis), “Cento domeniche” (Antonio Albanese e Piero Guerrera), “C’è ancora domani” (Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi), “Palazzina Laf” (Maurizio Braucci e Michele Riondino), “E la festa continua” (Robert Guédiguian e Serge Valletti), “Cattiverie a domicilio” (Jonny Sweet), “The old Oak” (Paul Laverty).

L’annuncio della vittoria è stato fatto ieri, nel capoluogo isontino, che ha ospitato la kermesse per intero. Tra l’altro, già si possono conoscere le sue date del 2025, l’anno di Gorizia-Nova Gorica Capitale Europea della Cultura: andrà dal 17 al 23 luglio.

Dal 30 settembre al 3 ottobre del prossimo anno Gorizia ospiterà poi la convention degli esercenti, dei produttori e dei distributori della Federazione italiana Cinema d’Essai (Fice). L’ufficialità verrà comunque data in occasione dell’81. ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Il direttore dell’Amidei, Giuseppe Longo, ha comunque preferito anticipare gli eventi con largo anticipo visto che l’area transfrontaliera si appresta ad accoglierne molti ed è bene un loro coordinamento. Intanto, l’Amidei ha in programma altre iniziative, a cominciare da quella con Elisabetta Sgarbi, che ha vinto il premio alla Cultura cinematografica, ma che, in questi giorni, non ha potuto ritirarlo.

La manifestazione le ha dedicato un omaggio proiettandone due lungometraggi e un corto: “I nomi del Signor Sulcic”, “L’altrove più vicino: Un viaggio in Slovenia” e “Il viaggio della signorina Vila”. L’editrice, regista e direttrice de La Milanesiana riceverà il riconoscimento a Gorizia il 3 ottobre. «L’Amidei 2024 è andato molto bene – commenta Longo –. Abbiamo avuto una notevole presenza di pubblico al Kinemax per le varie retrospettive e per gli incontri, a cui occorre aggiungere la novità dell’inaugurazione in giugno del BorGO Cinema di via Rastello a pochi metri da piazza Vittoria e dal palazzo del Cinema.

Tengo poi a evidenziare che quest’anno abbiamo avuto modo fi ospitare i ragazzi del Giffoni Film Festival e quelli della scuola di sceneggiatura di Padova intitolata a Carlo Mazzacurati oltre a quelli della Leo Benvenuti di Roma: quindi, tanti giovani a Gorizia senza dimenticare quelli del Dams, nostro partner consolidato».

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