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Triestelovesjazz, il Luttazzi Legacy Trio in concerto per ricordare il grande maestro

Triestelovesjazz, il Luttazzi Legacy

Trio in concerto per ricordare il grande maestro

foto da Quotidiani locali

TriesteLovesJazz rende omaggio anche quest’anno al grande Lelio Luttazzi con un concerto a ingresso libero del Luttazzi Legacy Trio stasera al museo Sartorio alle 21. Nell’ambito del centenario della nascita del musicista triestino che proseguirà fino al 2025 con concerti e ripubblicazioni su vinile, ritorna a Trieste Massimo Moriconi, storico collaboratore del maestro.

Contrabbassista di lunga data di Mina, sarà affiancato da Manuel Magrini, giovane pianista vincitore del Premio Luttazzi 2017 e Giovanni Colasanti, allievo di Roberto Gatto. La formazione è nata l’anno scorso al Premio sulla spinta della moglie del maestro.

Presenteranno un repertorio comprendente una decina di brani di Luttazzi arrangiati in chiave più moderna.

Alla serata sarà presente Rossana Luttazzi, che descrive il trio come meraviglioso: Magrini è a suo avviso un musicista eccezionale e si dice molto felice che collabori con la Fondazione da lei presieduta; con Moriconi, genio che ha suonato con Lelio per 25 anni, hanno vissuto un quarto di vita insieme. Infine Colasanti, ottimo batterista: è contentissima di essere riuscita a metterli insieme per questa data in quanto richiestissimi a livello internazionale e che a curare gli arrangiamenti, per la classica formazione del piano trio, sia stato proprio Magrini.

In scaletta classici come “Canto (anche se sono stonato)” o “Legata ad uno scoglio” e brani meno conosciuti che Magrini giudica perle come “Troppo Tardi” e “Mi Piace”. Anche se non ha avuto modo di conoscerlo di persona, è rimasto colpito dalla qualità e sincerità con la quale Luttazzi è riuscito a far incontrare l’italianità con il linguaggio della musica afroamericana, fondendole in maniera naturale: un insegnamento che cerca di seguire.

Vincere il Premio, dice, è stato un onore e gli ha permesso di conoscere Rossana, con la quale si è creato un ottimo rapporto e grazie alla quale ha fatto esperienze molto importanti. Sua felice responsabilità è far conoscere ai più giovani l’eredità artistica di Luttazzi declinandola al linguaggio musicale di oggi.

Trieste, che non conosceva prima, lo ha lasciato a bocca aperta per la bellezza e l’energia che ha ispirato Luttazzi. Lelio, ricorda Moriconi era non solo un grande artista, ma soprattutto un grande uomo: lo hanno colpito, oltre che la sua musica straordinaria, la semplicità, la simpatia e il sapersi non prendere troppo sul serio.

Faceva bene molte cose ed è stato il primo, ai tempi di Studio Uno, a cimentarsi in tanti campi dello spettacolo e della cultura. Tra di loro si era instaurato un rapporto molto piacevole, però quando si suonava era molto esigente.

I suoi testi erano anche un po’ provocatori e non seguivano quelli prodotti al tempo, che parlavano d’amore in maniera troppo smielata o drammatica.

Lui invece era molto leggero e modernissimo: aveva sempre tante idee e con la sua grande intelligenza, tra le righe poteva dire cose che ad altri non sarebbero state permesse. Trieste, che ha frequentato molto con Luttazzi, è una città che il contrabbassista ama.

L’ha colpito la prima volta per la sua sua pulizia e la cordialità dei triestini. E ricorda con piacere l’ultimo grande concerto in piazza Unità. Trieste poi ospita tanti appassionati di jazz e Lelio ne era un patito. La sua speranza è che il gruppo possa avere un futuro perché il progetto è molto bello, si trovano molto bene insieme e hanno un po’ lo spirito di Lelio: gli piace la tradizione, ma anche la modernità.

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