World News in Italian

Così si fallisce con l’auto elettrica



E alla fine rimasero in due. Come nel romanzo giallo di Agatha Christie Dieci piccoli indiani, una serie di morti premature sta colpendo il settore delle auto elettriche. La Fisker di Los Angeles, nata nel 2016 e quotata a Wall Street quattro anni dopo, voleva sfidare la Tesla con il suo suv Ocean: il 18 giugno ha dichiarato fallimento. Stesso destino un anno fa per la Lordstown Motors, azienda dell’Ohio che produceva un pick-up a emissioni zero. Finita in bancarotta pure la californiana Proterra, specializzata in autobus elettrici. La Arcimoto dell’Oregon, approdata sul Nasdaq, puntava sui veicoli sportivi a batteria e a tre ruote ma ha dovuto alzare bandiera bianca, abbandonando la Borsa e le ambizioni di successo.

Una strage senza confini: nel Regno Unito è collassato il progetto di lanciare un furgone elettrico da parte della Arrival, impresa londinese che era arrivata a valere in Borsa 13 miliardi di dollari. Un elenco triste che potrebbe allungarsi nei prossimi mesi. Il titolo del produttore di vetture non inquinanti Nikola ha subito una caduta del 72 per cento rispetto ai massimi di cinque anni fa. La Lucid ha visto il prezzo delle sue azioni crollare dai 55 dollari del 2021 agli attuali 2,9 dollari. La Rivian è scivolata dai 130 dollari di tre anni fa a 13 dollari.

E anche le case cinesi non stanno molto meglio: il titolo della Xpeng quattro anni volava a 64 dollari e ora vivacchia intorno agli 8 dollari mentre la Nio che nel 2021 si inerpicava fino a 61 dollari, nei giorni scorsi valeva dieci volte di meno.

Nessun mistero, però, le cause di questa crisi sono evidenti. Troppe le aziende che si sono lanciate nel settore dei veicoli elettrici (se ne contano un centinaio a livello mondiale) ed è naturale che molte non saranno capaci di sostenere gli investimenti e di proporre un prodotto di successo; inoltre, la redditività dei produttori delle auto a emissioni zero è ancora molto bassa e solo chi ha raggiunto certe dimensioni è in utile: nell’ultimo rapporto della società di consulenza Alixpartners si legge che in Cina, dove l’elettrico vende tantissimo, solo due case guadagnavano nel 2023, la Byd e la Li Auto, mentre tutte le altre erano in rosso; infine la domanda, soprattutto in Occidente, cresce meno rapidamente del previsto e questo rappresenta un ulteriore problema.

Anche Tesla, che pure guadagna, ha dovuto subire nel primo trimestre un rallentamento dei ricavi dell’8,6 per cento e degli utili del 55 per cento. E il suo titolo è scivolato dalle vette dei 350 dollari del 2021 a meno di 250 dollari. Alla fine Tesla sopravviverà insieme a Byd, i due ultimi indiani, e a pochi altri.

Читайте на 123ru.net