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Francia già divisa per l’elezione del presidente della Camera: lotta tra NFP e Macron

Francia

La Francia mostra ancora una volta che dopo la desistenza contro il RN dell’8 luglio non ha una maggioranza, è divisa in due tronconi e difficilmente potrà far nascere un governo duraturo. L’occasione è stata data dall’insediamento dell’Assemblea nazionale, con l’elezione del nuovo presidente che ha visto lacerare il cordone sanitario messo in piedi per […]

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La Francia mostra ancora una volta che dopo la desistenza contro il RN dell’8 luglio non ha una maggioranza, è divisa in due tronconi e difficilmente potrà far nascere un governo duraturo. L’occasione è stata data dall’insediamento dell’Assemblea nazionale, con l’elezione del nuovo presidente che ha visto lacerare il cordone sanitario messo in piedi per battere Bardella.

Chaissagne in testa Macron a pezzi

André Chassaigne, il candidato della coalizione di sinistra ‘Nouveau Front Populaire’ (Nfp) per la presidenza dell’Assemblea Nazionale, la Camera bassa del Parlamento francese, è in testa al primo scrutinio, con 200 voti a suo favore, davanti a Sébastien Chenu (Rassemblement National, 142 voti) e alla presidente uscente dell’emiciclo, la macroniana Yaël Braun-Pivet (Rinascimento, 124 voti). Due candidati, Naïma Moutchou (Horizons, 38 voti) e Philippe Juvin (Les Républicains, 48 ​​voti) hanno annunciato il ritiro, che dovrebbe favorire la Braun-Pivet. Un altro centrista, Charles de Courson (Liot, 18 voti) è invece voluto rimanere in lizza per il secondo scrutinio. Il deputato comunista non ha ottenuto la maggioranza assoluta ed è quindi necessario procedere a una seconda chiama.

Dalla terza chiama basterà la maggioranza semplice

Anche per la seconda chiama servirà la maggioranza assoluta per eleggere il presidente e quindi ci sarà un’altra fumata nera. Dalla terza tornata di voto, però, basterà la maggioranza semplice e a quel punto la dovrebbe spuntare, salvo franchi tiratori, proprio l’uscente Yael Braun-Pivet.

Il governo impossibile di monsieur Emanuel

Il grande regista delle elezioni, che sciolse il Parlamento dopo la disfatta delle europee, Emanuel Macron, appare in evidente e continua difficoltà. Il tentativo di spaccare il Fronte Popolare isolando il partito di Melènchon e arrivando a un governo frutto di un’alleanza tra Ensemble, repubblicani e socialisti riformisti sembra naufragare ogni giorno di più.

Se le sinistre rimarranno unite fornendo un nome per il premierato difficilmente Macron potrà dire di no. Per arrivare a una maggioranza comunque risicata avrebbe bisogno che l’alleanza di sinistra si sfaldasse, cosa che ad oggi sembra assai difficile.

Francia in ginocchio ad otto giorni dalle Olimpiadi

Fra otto giorni a Parigi inizieranno le Olimpiadi, l’evento dell’anno. Pensare che la Francia ci arrivi in queste condizioni(senza un ministro degli interni saldamente al comando per garantire la sicurezza) la dice lunga sugli errori dell’Eliseo.

 

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