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55 anni fa lo sbarco sulla Luna. Quel piede di Armstrong che cambiò la storia dell’uomo

Luna

55 anni fa Neil Armstrong mise il piede sulla Luna. Un gesto che avrebbe cambiato la storia dell’umanità, non si sa ancora se in peggio o in meglio, e che il 20 luglio del 1969 fu visto come una sorta di deificazione dell’uomo, proiettato a conquistare lo spazio senza alcun limite. La missione Apollo 11 […]

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55 anni fa Neil Armstrong mise il piede sulla Luna. Un gesto che avrebbe cambiato la storia dell’umanità, non si sa ancora se in peggio o in meglio, e che il 20 luglio del 1969 fu visto come una sorta di deificazione dell’uomo, proiettato a conquistare lo spazio senza alcun limite.

La missione Apollo 11

Apollo 11 fu la missione spaziale che portò i primi uomini sulla Luna, gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Armstrong fu il primo a mettere piede sul suolo lunare, sei ore dopo l’allunaggio, il 21 luglio alle ore 02:56; Aldrin lo raggiunse 19 minuti più tardi. I due trascorsero circa due ore e un quarto a esplorare il sito chiamato Statio Tranquillitatis, e raccolsero 21,5 kg di materiale che avrebbero riportato sulla Terra. Il terzo membro dell’equipaggio, Michael Collins, pilota del modulo di comando, rimase in orbita lunare mentre gli altri due erano sulla superficie.

La diretta tv e Tito Stagno

Mentre Ruggero Orlando era inviato ad Houston fu Tito Stagno ad annunciare in diretta nella notte italiana l’allunaggio. “Ha toccato!”. Tra questi due giganti del giornalismo televisivo nacque una sorta di battibecco che non intaccò l’amicizia e il solido rapporto professionale esistente.

La teoria del complotto: “Un fotomontaggio contro l’Urss”

Qualche anno dopo l’allunaggio nacquero negli Usa dei movimenti che denunciavano la falsità della missione. La teoria del complotto lunare apparve sui media per la prima volta nel 1976 con il libro Non siamo mai andati sulla luna (We Never Went to the Moon), dell’americano Bill Kaysing in collaborazione con Rendy Reid.

Secondo Kaysing, l’incaricato a girare i filmati delle missioni sarebbe stato il grande regista Stanley Kubrick, già famoso per gli effetti speciali nel suo film 2001: Odissea nello spazio. L’incarico gli sarebbe stato assegnato sotto la minaccia di rendere pubblico il coinvolgimento di un suo fratello “Raul” col partito comunista. Queste affermazioni contrastano però con il fatto che Kubrick non ha mai avuto alcun fratello, ma solo una sorella minore, Barbara Mary. Gli americani, invidiosi del successo sovietico per la prima missione nello spazio sovietica di Gagarin avvenuta qualche anno prima, avrebbero organizzato una farsa propagandistica.

The Dark Side of the Moon, Leopardi e Peppino di Capri

L’allunaggio del 1969 riuniva concretamente la terra e il suo satellite, fonte di ispirazione straordinaria per Giacomo Leopardi, nel Canto notturno di un Pastore errante dell’Asia, mitologia musicale sia in senso popolare( Luna caprese, Guarda che luna) che di cult. Qualche anno dopo i Pink Floyd pubblicheranno uno degli album più importanti della storia della musica, The Dark Side of the Moon, con una memorabile copertina che richiamerà(oltre al titolo) il connubio tra il fascino della Luna e la musica psichedelica.

La profezia di Kubrick

Proprio Stanley Kubrick, tirato ingiustamente in ballo come autore della mai avvenuta farsa, un anno prima mandava in onda, 2001:Odissea nello spazio, forse il più grande dei suoi capolavori. La profezia di una conquista spaziale, l’avvento di fatto dell’intelligenza artificiale che sovrasta l’umanizzazione, fanno da contorno al film. Il finale è epico: David, l’astronauta, per l’ultima volta a confronto con il monolito, ascende a una dimensione fetale e si vede, in trasparenza, nel ventre materno, da dove osserva il suo pianeta natale. Un ritorno alle origini che porta a una pace tra l’umanità e lo spazio.

 

 

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