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Happy Concert in piazza a Cividale: da Mozart ai Beatles nel Mittelfest dei disordini

Happy Concert in piazza a Cividale: da Mozart ai Beatles 


nel Mittelfest dei disordini

foto da Quotidiani locali

CIVIDALE. «Siamo già stati in Friuli, e anche al Mittelfest: sono passati almeno dieci anni dall’ultima volta, siamo felici di tornare, abbiamo imparato a conoscere questa zona e la sua tradizione, anche culinaria». Spetta al duo Igudesman & Joo il concerto inaugurale del Mittelfest, venerdì sera alle 21.30 in Piazza Duomo a Cividale (nella Chiesa di San Francesco in caso di maltempo). Ex studenti dell’inglese Yehudi Menuhin School, il violinista Aleksey Igudesman, nato a Leningrado, è noto per aver lavorato a Hollywood con il premio Oscar Hans Zimmer mentre il pianista di origini coreane Hyung-ki Joo ha collaborato, tra gli altri, con Billy Joel.

In questi vent’anni assieme, Igudesman & Joo hanno proposto una formula innovativa che mescola musica classica, umorismo, commedia, suggestioni pop, collaborando anche con star del cinema come Roger Moore e John Malkovich. Stasera portano il loro “Happy Concert” accompagnati da Fvg Orchestra e Lucy Landymore alla batteria e percussioni. «Mentre stiamo parlando – racconta il duo raggiunto telefonicamente – siamo nella splendida Hostaria alla Tavernetta di Udine. Siamo orgogliosi di far parte, in qualche modo, della cultura friulana. Adoriamo i vestiti di Cleofe Finati: la maggior parte dei nostri costumi di scena sono suoi».

Che spettacolo è “Happy Concert”?

«Proprio come dice il titolo è un concerto felice che si chiude con la famosa “Happy” di Pharrell Williams. In scaletta ci sono dei classici, Mozart e Strauss, ma sempre riarrangiati da noi in maniera nuova. E anche pezzi originali come “Surprising Haydn”, di cui non vogliamo dire di più per non rovinare la sorpresa, ma sarà una sinfonia mai sentita prima».

C’è qualche omaggio alla musica italiana?

«Esatto. La amiamo molto. “Dove sei finita” è scritta da me – dice Aleksey – un brano pop sanremese. E “Amore baciami” di Carlo Alberto Rossi che ho sentito per la prima volta a quindici anni e me ne sono innamorato, poi ci ho messo vent’anni per ritrovarla: non c’erano YouTube o Spotify e chiedevo alle persone in Italia, andavo in un sacco di negozi di dischi a cercarla. Ora ne propongo un mix che ho fatto con “Rêverie” di Debussy».

In Italia siete stati ospiti in tv da Stefano Bollani vero?

«Abbiamo anche suonato con lui e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Un’esperienza tra le più belle e divertenti della nostra carriera».

La vostra biografia racconta che vi siete conosciuti a dodici anni e siete diventati amici condividendo una porzione di “fish&chips”. Siete rimasti amici? E mangiate ancora assieme pesce e patatine fritte?

«Dopo tutti questi anni siamo ancora amici. E sì, qualche volta mangiamo il piatto tipico britannico ma al momento ovviamente preferiamo goderci la cucina italiana e friulana nello specifico, tra l’altro la dieta mediterranea è pure più salutare».

Tra i vostri meriti c’è quello di aver fatto conoscere la musica classica a milioni di giovani, grazie al vostro approccio moderno. Vi sentite dei punti di riferimento?

«Negli ultimi vent’anni il nostro impegno è stato quello di portare qualcosa di fresco nella classica, radicandola nel presente in modo da renderla affascinante per tutti, giovani compresi. Siamo davvero contenti quando vediamo ragazzi che fanno qualcosa di simile a noi, o che semplicemente si dimostrano creativi con la musica classica. Se abbiamo anche solo un minimo merito in tutto questo, ne siamo felicissimi. È giunto però il momento di ritirarci e lasciare spazio alle nuove generazioni».

È davvero un tour di addio?

«C’è ancora un anno e mezzo per sentirci live, poi il duo cesserà la sua attività e ognuno continuerà i suoi progetti. Al Mittelfest sarà una delle ultime occasioni di vederci dal vivo in Italia».

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