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WTA Palermo: Zheng doma Martic, Andreeva si scioglie contro Ann Li

PALERMO - Delineati i quarti di finale: Qinwen Zheng affronterà Jaqueline Cristian, la statunitense Li contro Irina-Camelia Begu e derby francese Pacquet/Parry

Dal nostro inviato a Palermo

[1/WC] Q. Zheng b. P. Martic 6-4 6-4

È servita appena un’ora e trentacinque minuti di durata, alla testa di serie numero 1 del WTA 250 di Palermo Qinwen Zheng: la tennista cinese si è sbarazzata con un doppio 6-4 dell’esperta croata Petra Martic. Il match sul break messo a referto dalla giocatrice di Spalato sul 3-2 del primo set. Ritrovatasi in svantaggio per 4-2, infatti, la finalista in carica di Melbourne ha cambiato marcia vincendo 10 dei successivi 14 games conclusivi dell’incontro.

Ha switchato nel momento più difficile e non si è più voltata indietro. La sensazione è la medesima avvertita nella comoda vittoria su Sara Errani: sembra che la classe 2002 asiatica stia disputando finora il torneo a marce ridotte, ma quando ne ha bisogno innesta il motore di cilindrata avanzata e viene fuori tutta la propria disarmante superiorità. 6 aces e il 79% di punti con la prima (22/28) per la ventunenne cinese.

Ai quarti troverà colei che ha estromesso Lucia Bronzetti: quella Jaqueline Cristian con cui perse agli ottavi, nell’unico precedente relativo al Tour maggiore, proprio a Mondello nel 2021.

Conferenza Stampa Post Match

D. Sei soddisfatta del tuo livello di gioco fino adesso?

Qinwen Zheng: “Sono molto soddisfatta e molto contenta di avere vinto questo match. Non sono al mio massimo livello, questo lo devo ammettere però sto cercando partita dopo partita di trovare il miglior livello di gioco che posso esprimere“.

D. Adesso tu sei approdata ai quarti di finale e incontri Cristian che ha vinto oggi. Che tipo di partita ti aspetti?

Qinwen Zheng: “Vedremo cosa succede perché è ovvio che non sarà facile. È un’avversaria ostica, però io sto cercando di concentrarmi a giocare match per match, di trovare il mio gioco e di fare bene“.

D. Una domanda di tono diverso, hai dichiarato di essere innamorata di Palermo, della Sicilia. Questa notizia è andata su tutti i giornali, hai dichiarato che qui c’è un’energia particolare. Come sta andando questa volta a Palermo, c’è qualcosa ancora di diverso? Cosa hai trovato di più? Come sta andando quest’edizione, costa stai provando?

Qinwen Zheng: “Amo molto giocare in Sicilia, giocare a Palermo e non è la prima volta. Ringrazio coloro che fanno il tifo per me. Qui c’è un’area particolare e soprattutto trovo un’atmosfera calda che non riesco a trovare in altri tornei. Qui c’è qualcosa di familiare, mi sembra un po’ di ritrovare l’aria di casa. Quindi per me è veramente un posto speciale“.

A. Li b. E. Andreeva 6-3 4-6 6-4

Sarà la statunitense Ann Li ad affrontare Irina-Camelia Begu nei quarti di finale della 35esima edizione del WTA 250 di Palermo. La tennista di origine asiatica sconfigge la giovane promessa russa – classe 2004 e sorella della più quotata Mirra – Erika Andreeva per 6-3 4-6 6-4 in due ore e un quarto di gioco

Primo Set: l’ingenuità di Erika, la fiducia di Ann

I quattro anni di differenza a livello di esperienze nel circuito professionistico si vedono tutti in avvio di partita: parziale di 8 punti a 1 per il 2-0 a favore di Li. Inoltre, la grande autostima con la quale è giunta la statunitense a Mondello, dopo la finale di Bastad sì persa contro Martina Trevisan ma che comunque è stato soltanto il culmine di una settimana che rimane ampiamente positiva, porta in dote una spensieratezza non indifferente nel lasciare andare il braccio e trovare angoli decisamente acuti. Di contro, Erika – reduce dal 2 T a Wimbledon, eliminata dalla futura semifinalista Vekic, in cui era stata ripescata dopo il KO nel turno finale delle quali – fa fatica ad essere incisiva con la prima di servizio, finendo per subire costantemente l’iniziativa della rivale già a partire dalla risposta. Ann, infatti, prende subito in mano lo scambio aggredendo Andreeva e costringendola ad accorciare sistematicamente su ogni colpo difensivo. Appena però la finalista junior di Wimbledon 2017 scende un attimo di livello, ecco che le qualità della sorella d’arte – certamente uno dei prospetti più interessanti del circuito femminile – vengono fuori in maniera tumultuosa. Tuttavia sia nel terzo game, dove commette doppio fallo ma rimonta dal 15-30, che soprattutto nel quinto in cui annulla due palle break consecutive salvandosi ai vantaggi; riesce sempre a sventare egregiamente il pericolo (4-1).

La doppia chance mancata rimane nella testa della giovane russa che inciampa in un sanguinoso doppio fallo sul 30-15, per poi concedere anche la palla che avrebbe significato fine dei giochi nella prima frazione. Ma ecco che qui, si intravedono perfettamente le stigmate della campionessa: estrale dal cilindro uno splendido rovescio lungolinea vincente e successivamente con tanta grinta rimane in scia (4-2).

Si arriva così al momento dirimente: la seconda classificata al Roland Garros juniores del 2021 serve per rimanere nel set. Va avanti 40-15, poi pasticcia ma alla terza opportunità si regala ancora una flebile speranza.

La ventiquattrenne della Pennsylvania però continua a martellare con il dritto: in battuta per chiudere i conti, non lascia aperto nemmeno un piccolo pertugio. 6-3 in 37 minuti. Impressionante il 93% (13/14) di punti vinti con la prima da parte dell’americana, anche se l’ha trovata solamente la metà delle volte. Erika, invece, paga lo scarso 36% di trasformazione della seconda palla: solo 4 punti su 11.

Secondo Set: Li non sferra il colpo di grazia, Andreeva ha un colpo di coda

La classe 2004 di Krasnojarsk va a schiarirsi le idee negli spogliatoi, ma quando rientra commette subito il suo terzo doppio fallo.

Sembra sull’oro di vacillare la maggiore delle sorelle Andreeva ma riesce attraverso la propria tenacia a sopperire – almeno momentaneamente – ad una mancanza di precisione mista a scarsa profondità: annulla così tre break point, di cui i primi due consecutivi, che avevano un po’ la parvenza di match point.

Ebbene, una situazione del genere dovrebbe rappresentare un elevato booster di carica per la numero 92 del mondo: per la prima volta nella partita è avanti nel punteggio e ha la possibilità di provare ad invertire l’inerzia a lei negativa.

Invece, pochi secondi e treno Li a zero pareggia lo score senza colpo ferire (1-1). Continua invece a soffrire tremendamente nei propri turni di battuta la russa, sforna doppi falli a profusione (siamo già a 6) ma si salva sulla palla break perché il dritto States si ferma sul nastro.

Quando però non azzannare la preda moribonda, ti prendi sempre il rischio che da un momento all’altro possa rianimarsi: ed è ciò che accade, a furia di tenere il punteggio in equilibrio infatti finisci che ti scotti. Così dopo aver frantumato la prima palla break in assoluto, che Andreeva si era procurata nella partita; Li ritrovatasi a servire sul 4-5 ha avuto un passaggio a vuoto che costa carissimo: 0-40 e 6-4 vidimato da Erika che rimanda ogni esito al terzo.

Nelle fasi cruciali del secondo parziale, Andreeva era riuscita ad trovare più penetrazione nelle sue esecuzioni e questo aveva fatto sì che l’ex n.44 WTA non avesse più vita facile nel giostrare comodamente le sue geometrie.

Terzo Set: un ritorno al passato che non paga, anzi.

Ciononostante, in apertura di terza frazione – prima della quale, era stata nuovamente la sorella di Mirra ad abbandonare il campo – torna su suoi passi riproponendo la strategia di gioco del primo set che però aveva malamente fallito: alzare di tanto, eccessivamente, la traiettoria di palla facilitando il compito di impatto da parte di Li sulla sfera di feltro in fase ascendente. Risultato di questo ritorno al passato? 2-0 Ann come ad inizio match.

Aldilà di alcune ingenuità della stellina russa, frutto soprattutto della tenera età, vanno comunque dati grandi meriti all’americana che in questo secondo parziale ha messo nel suo tennis anche una verticalità più spiccata venendosi a prendere il punto a rete con ottime capacità volanti.

Erika, ci prova, fa vedere di avere pure mano, con alcune palle corte ben congeniate ma il livello di sua sorella è ancora ben lontano. Ann Li amministra il vantaggio accumulato in avvio di set e vola ai quarti. Man mano che arriva al finale del match, la frustrazione della russa si fa sempre più evidente e viene inevitabilmente scaricata sul suo attrezzo di lavoro. La russa avrebbe anche l’occasione di riaprire il discorso e regalarci un finale al cardiopalma, ma non sfrutta a dovere il 4 doppio errore della giocatrice di origini asiatiche per poi venire beffata da un dritto in contropiede che si deposita all’incrocio delle righe sulla parità. La sfida è terminata, Ann sul 5-4 in battuta al secondo match ball appone il sigillo al termine di 2h14‘.

Nell’unico singolare di giornata non consumatosi sul Centrale ma sul Campo 6, la trentenne francese Chloe Paquet ha battuto l’argentina Maria Lourdes Carle per 6-3 6-1 in 1h34‘. Sarà dunque derby transalpino ai quarti con Diane Parry, quarta favorita del seeding.

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