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WTA Palermo, Bronzetti: “Palermo non è questa, si dovrebbero prendere dei provvedimenti”

PALERMO - Sul tema olimpionico, Lucia Bronzetti dichiara: "Le Olimpiadi erano un sogno che avevo fin da bambina, cercherò di guardare altri sport come l'altetica e il basket"

Dal nostro inviato a Palermo

Per la prima volta dal 2002, il Palermo Ladies Open non avrà neppure una sola tennista italiana in gara nei quarti di finale. Un torneo, quello siciliano, che nella sua storia trentacinquennale ha avuto ben 12 finaliste azzurre.

Questo record negativo è stato decretato dall’uscita di scena di Lucia Bronzetti, ultima ad arrendersi dopo i KO di Trevisan ed Errani, che si è presentata in sala stampa con i capelli ancora bagnati e che prima di volare per Parigi (con tappa intermedia a Rimini, per il Roland Garros partirà martedì) ha voluto ricordare – ce ne fosse bisogno – come alcuni comportamenti sugli spalti siano unicamente deleteri per lo spettacolo sportivo senza avere il ben che minino legame con i veri valori dello Sport.

D. Ti è toccata un’avversaria molto scomoda. Ci avevi già perso tre volte su superfici sempre diverse. In più forse sei stata anche penalizzata dalla situazione muscolare, fisica. Hai chiesto questo MTO?

Lucia Bronzetti: “Sicuramente lei ha giocato molto bene, quindi tanti meriti sono dell’avversaria oggi. Io ho provato a fare quello che potevo, sono un po’ stanca. Ho giocato tante partite di seguito e qualche doloretto che comunque mi faceva un po’ pensare. Però niente di grave, quindi va bene così. E’ stata brava lei e se l’è meritato“.

D. Paolo Vannini, Corriere dello Sport: Hai perso anche un po’ di chance nel secondo set, quando l’avevi contro-breakkata. Sei andata anche 40-15 sul tuo servizio però poi hai perso. Forse da lì, la partita ti è sfuggita di mano definitivamente

Lucia Bronzetti: “Sì, ci sono stati un po’ di situazioni. Secondo me, il punteggio è molto severo. Non descrive proprio bene il match, tanti situazioni di punteggio vicine in cui un po’ sono girate male quasi sempre a favore suo. Però come ho detto prima, oggi è andata così quindi brava lei“.

D. Guido Fiorito, Giornale di Sicilia: Mi pare che ci fosse una stanchezza soprattutto mentale, cioè nel momento in cui bisognava fare qualcosa lei prendeva righe. Forse in altre partite hai reagito, qui eri un po’ stanca. Non avevi tante energie per cercare di combattere queste piccole cose nervose

Lucia Bronzetti: “Più che mentali, fisiche. Mentalmente c’ero. Di testa ero lì nel match poi ovviamente tante volte è girato tutto contro e oltre alla stanchezza , appunto se fosse girato diversamente non dico che avrei vinto però in situazioni di punteggio diverse può essere che anche lei si irrigidiva e faceva qualche errore, invece ne ha fatti proprio pochi“.

D. Cipriano Colonna, Ubitennis: C’era quello sparuto gruppo alla destra della tribuna stampa che ha continuamente inneggiato Cristian anche sui tuoi errori. Qual è il tuo commento in merito, allargando anche il giudizio a questa deriva degli scommettitori che abbiamo visto più volte nella stagione tennistica.

Lucia Bronzetti: “Purtroppo, Palermo non è questa da come la conosco. Quel gruppo di ragazzi è ogni anno lì, si dovrebbero prendere dei provvedimenti siccome sono sempre li stessi. Mi ricordo due anni fa con la Ruse, con la Garcia uguale tutto il match fino alle 2 di notte ad urlarmi contro. In più non hanno solo tifato per l’avversaria, che andrebbe bene, è legittimo e ci sta. Però facevano anche commenti in italiano e quello mi ha dato più fastidio. Però purtroppo non sono io che posso gestire queste cose e ci dovrebbe essere qualcuno che se ne occupi“.

D. Quali sono adesso i tuoi programmi?

Lucia Bronzetti: “Adesso martedì voliamo per Parigi insieme alla squadra italiana e quindi tornerò a casa domani per qualche giorno di recupero. Poi si riparte“.

D. Hai parlato con Tathiana dopo questa partita, comunque del programma del doppio di Parigi?

Lucia Bronzetti: “Ovviamente abbiamo già parlato, poi parleremo meglio lì di questo evento. Si chiude un capitolo, se ne apre un altro e nel tennis ogni settimana è così. Abbiamo parlato un po’ della partita di oggi e poi avremo tempo per parlare di Parigi“.

D. Cosa rappresentano per te le Olimpiadi?

Lucia Bronzetti: “Le Olimpiadi erano un sogno che avevo fin da bambina e penso che per altri sport sono più simboliche rispetto al tennis in cui comunque si compete ogni settimana però è un evento mondiale, unico che viene una volta ogni quattro anni. Quindi sarà una bellissima esperienza che mi porterò dentro per sempre. Proverò a godermela al massimo, cercherò di guardare anche altri sport che mi appassionano tanto come l’atletica e il basket. Se riesco vorrei andare a vederli così come la sfilata iniziale, sperando di non dover giocare il primo match il giorno dopo. Però, sicuramente, anche se si farà tardi parteciperò“.

D. Cipriano Colonna, Ubitennis: Ieri Tathiana [Garbin, ndr] ci parlava del lavoro che hai fatto con Danilo Pizzorno a livello di biomeccanica sul dritto. Ce l’ho puoi raccontare brevemente?

Lucia Bronzetti: “Con Danilo stiamo collaborando. La Federazione ci ha dato questa possibilità e questa grande risorsa. E’ un grande professionista e quindi abbiamo fatto diversi raduni in cui abbiamo lavorato non solamente sul dritto ma anche sul rovescio e sul servizio. Su vari aspetti in cui magari ci sono delle piccole difficoltà o delle piccole cose da sistemare. Ci dà una mano e come ho detto prima è una risorsa molto preziosa“.

D. Paolo Vannini, Corriere dello Sport: Palermo è sempre stato un torneo favorevole alle italiane, tu hai fatto finale due anni fa, Paolini l’anno scorso. L’albo d’oro è pieno di nomi italiani. Quest’anno non è andata nella stessa maniera, succede. La vicinanza con le Olimpiadi ha inciso?

Lucia Bronzetti: “Penso che Sara sia stata sfortunata di nuovo a pescare Zheng. Martina pure ha fatto una bella partita, eravamo un po’ stanche entrambe reduci dal torneo scorso però poi può capitare di perdere come in tutti i tornei. Quest’anno è andata così, speriamo l’anno prossimo che ci sia ancora questo torneo e di cercare di fare meglio“.

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