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Da Thauvin e Deulofeu: all’Udinese passaggio di consegne attraverso il numero 10

UDINE. Non è certo in un’amichevole che si può entrare nella storia di un club, ma guardando al nuovo Florian Thauvin, al creatore di gioco fantasioso e sopraffino ammirato nelle prime due uscite stagionali, è stato impossibile non accorgersi del contrasto già risolto tra la pesantezza del numero 10 portato sulla schiena e la leggerezza delle sue giocate.

È un contrasto che solo i grandi giocatori possono in qualche modo annullare semplificando le complessità, rendendo all’apparenza facili giocate difficili, ed è lì che si meritano quel numero che nel calcio simboleggia fantasia e perfezione, ma che per gli antichi rappresentava anche l’annullamento di tutte le cose, illustrando l’eterno ricominciare.

È l’altra parte della simbologia legata al numero 10, quella che Gerard Deulofeu ha espresso annunciando il suo ritorno alla corsa, il suo ricominciare a correre per voler tornare a giocare. «Adesso so che posso tornare in campo. Tornerò più forte di prima e faccio una promessa ai tifosi dell’Udinese. Se farò mai un altro minuto su un campo da calcio il primo sarà sicuramente con la maglia bianconera».

Il proclama del catalano è arrivato proprio nel giorno in cui Thauvin ha fatto faville in campo a Codroipo, e altro non ha fatto se non confermare che siamo di fronte al passaggio di consegne tra numeri 10.

Un passaggio cominciato già il 26 giugno quando Deulofeu ha annunciato via social la sua esclusione dalla rosa della squadra («Desidero informarvi anticipatamente che non farò parte della rosa dell’Udinese all’inizio della stagione 2024/’25. È una decisione consensuale che abbiamo preso insieme alla società»), e che potrà essere ultimato tra pochi giorni, quando Thauvin sceglierà il numero di maglia col più che probabile passaggio dal 26, legato alla sua data di nascita (gennaio ’93), il numero che lo ha accompagnato per quasi tutta la carriera, al 10 per l’appunto, che è stato il numero di Deulofeu.

La decisione è nell’aria e il francese di Orleans potrà decidere in tutta calma entro la prima gara ufficiale della stagione, ma intanto, con quella “10” sulle spalle, Thauvin si è calato alla perfezione nel ruolo di trequartista sul centro destra, la posizione da cui svaria a piacimento, addirittura fino a scendere a metà campo per aprire il gioco a sventaglio, come ha fatto mercoledì contro l’Istra, avviando il triangolo largo concluso con l’assist a Brenner.

Assist, rifiniture e gol dispensati in scioltezza. Eccolo il nuovo Thauvin che ha già avuto un colpo di fulmine con Runjaic. «Mi trovo molto bene in questo nuovo modulo che mi permette di giocare nella mia posizione preferita».

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