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Softball, l’Italia valeva una medaglia ai Mondiali. Mancata concretezza nei momenti decisivi

Softball, l’Italia valeva una medaglia ai Mondiali. Mancata concretezza nei momenti decisivi

L’Italia poteva arrivare a giocarsi una clamorosa medaglia ai Mondiali di softball? Sì, e non è un’esagerazione. Un po’ per il format di questo biennio, un po’ per il livello mostrato dalla Nazionale guidata da Federico Pizzolini, è apparso chiaro come le azzurre avessero trovato una determinazione molto importante per cercare di raccogliere un obiettivo che avrebbe potuto portare là, su quel gradino più basso del podio che sarebbe stato forse il massimo possibile. Questo anche perché, chiaramente, è difficile per chiunque fare i conti con USA e Giappone.

La squadra azzurra è stata, letteralmente, a un inning dal farcela. A un unico inning, anzi a una parte bassa dal battere il Canada e giocare il Super Round, che avrebbe garantito tre giorni di fondatissime speranze di arrivare, magari, a una finale 3°-4° posto che avrebbe potuto vedere coinvolta la squadra dei Paesi Bassi. La tradizionale rivalità europea, in buona sostanza, quella che da sempre tanto nel baseball quanto nel softball accende gli animi.

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Invece è mancato un nulla, è arrivato un inning in cui la difesa italiana non è riuscita a tenere a bada la furia e l’impellenza del Canada, molto impegnato a evitare un rovescio di quelli importanti, considerato il livello attuale del softball canadese. I piccoli dettagli sono stati quelli decisivi nella sfida contro le nordamericane, quelli che hanno fatto la differenza tra il 4-3 e il walkoff del 4-5.

Il paradosso è che, almeno considerando il ranking mondiale, la prima sfida del placement round contro Porto Rico di ieri era ancora più complicata, visto che la squadra portoricana è attualmente seconda al mondo dietro solo agli States e davanti al Giappone. Italia sempre avanti, Porto Rico a rincorrere, poi fatali gli extra inning, In sostanza, in queste due partite sono mancati gli attimi decisivi. Ora ci sarà la sfida all’Australia, anche questa non semplice (ammesso che in una fase finale dei Mondiali di cose semplici ne esistano) e, poi, la definizione del piazzamento finale delle azzurre. Che potrebbe essere il migliore di sempre in chiave iridata, ma la cosa che pochi avrebbero pensato all’inizio è che si arriva anche a pensare che, stavolta, sta proprio stretto.

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