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Taramelli-Foscolo, la nuova preside  arriva dal comprensivo di Pieve Emanuele

PAVIA. Carmela Lugani sarà la nuova preside del liceo scientifico Taramelli, del classico Foscolo oltre che dell’Ipsia Cremona: lascia l’istituto comprensivo di Pieve Emanuele (Milano) per il suo primo incarico di dirigenza in un raggruppamento di istituti superiori: «Felice di mettermi al servizio della mia città d’adozione, è una sfida che accolgo con senso di responsabilità».

Da dieci anni a Pavia

Lugani eredita il testimone da Paola Bellati, preside del Volta ed ex reggente delle due scuole dopo il pensionamento di Silvana Fossati, che ha lasciato la presidenza del Taramelli-Foscolo e la reggenza del Cremona a novembre dell’anno scorso.

L’insediamento è fissato per il primo settembre, come riporta il decreto di nomina che ha rimescolato alcune pedine sullo scacchiere delle presidenze scolastiche in Lombardia.

Originaria di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli) Lugani vive a Pavia da dieci anni, cioè da quando è stata nominata preside del comprensivo di Pieve Emanuele. Era il 2014: «Ho scelto trasferirmi qui anziché prendere casa nell’hinterland milanese – racconta la dirigente –. Mi considero pavese d’adozione, questa città mi ha dato tanto e sono contenta di darmi da fare per delle scuole così importanti». Laureata in Giurisprudenza presso la Federico II di Napoli, specializzata in diritto e procedura penale, dopo una parentesi come avvocata Lugani ha scelto di dedicarsi al mondo della scuola, dove ha insegnato diritto e materie affini in diversi istituti campani e lombardi prima del suo incarico di dirigenza presso l’istituto di Pieve Emanuele. «Sono consapevole che questa sarà una nuova sfida – aggiunge – ma la scuola è un mondo complesso di per sé».

Tra i primi dossier sul tavolo la preside c’è il riassetto del Taramelli-Foscolo e dell’Ipsia Cremona di piazzale Marconi (retto dal preside del Bordoni Antonino Crea dopo il pensionamento di Fossati) che è stato accorpato alle due scuole del centro come deciso dai piani di dimensionamento della rete scolastica, che con cadenza annuale propongono fusioni o soppressioni di scuole per garantire istituti con numeri congrui, ottimizzando l’uso di risorse e del personale in relazione alla popolazione di studenti e studentesse. Argomento sempre più attuale, visto che la popolazione scolastica sta diminuendo di pari passo con il crollo della natalità più volte sottolineato anche da Istat (l’istituto nazionale di statistica). Per scuole d’infanzia ed elementari, per esempio, l’ufficio scolastico stima circa 200 alunni in meno già per l’imminente anno scolastico 2024/25.

Nonostante il parere contrario del collegio docenti – con alcuni insegnanti hanno espresso la loro opinione attraverso una lettera pubblicata da questo giornale – Regione ha dato il suo ok all’accorpamento dei tre istituti, che dovrà essere finalizzato nel corso dell’imminente anno scolastico.

«È la sfida di oggi»

Lugani, in ogni caso, si dice pronta ad affrontare i cambiamenti che riguarderanno anche le scuole che guiderà a partire da settembre: «Il tema del dimensionamento degli istituti è strettamente connesso alla denatalità ed è la vera sfida della scuola di oggi. È un tema serio che riguarda tutta Italia».

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