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Velox a Treviso, le multe continuano ad arrivare: denuncia in Procura di un automobilista

Velox a Treviso, le multe continuano ad arrivare: denuncia in Procura di un automobilista

Nonostante la pronuncia della Cassazione sull’illegittimità di alcuni dispositivi, le sanzioni non sono state sospese

A Treviso continuano ad arrivare multe per violazione del limite di velocità rilevata dagli autovelox anche dopo la sentenza della Corte di Cassazione del 18 aprile che ha sancito l’illegittimità delle apparecchiature prive di omologazione. Se a Belluno e Pordenone hanno deciso di bloccarli dopo il pronunciamento della Suprema Corte, viceversa nel capoluogo della Marca i velox in tangenziale sono tuttora accesi, come testimoniato dal verbale notificato nei giorni scorsi a un trevigiano che in giugno ha superato di pochissimo il limite previsto di 90 km/h, vedendosi recapitare una sanzione di 41 euro.

«Si tratta di una sentenza di Cassazione, ma non a sezioni unite, per cui non si può escludere che ulteriori sentenze di Cassazione possano esprimere un parere contrario», dice Andrea Gallo, comandante della polizia locale di Treviso, «spegnere i velox significa non garantire quegli standard di sicurezza assicurati dal funzionamento dei sistemi di rilevamento di velocità».

Nel mentre, un 45enne residente a Treviso, pizzicato lo scorso 18 novembre da un velox a Carbonera (superato di 2 km/h il limite di 50 km/h) e assistito dal legale Fabio Capraro, ha presentato denuncia in Procura – contro il Comune di Carbonera – per falso ideologico in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale: nel verbale della multa, in riferimento al velox, era scritto “omologato”.

«Se nel verbale scrivono “omologato” si può presentare denuncia in Procura per falso ideologico in atto pubblico», attacca l’avvocato Capraro, «invito tutte le amministrazione a spegnere gli autovelox, finché non ci saranno decreti attuativi che ne certificheranno l’omologazione. I Comuni rischiano la contestazione del danno erariale, nel caso debbano pagare spese processuali legate ai ricorsi persi in Tribunale».

Secondo il legale Emanuele della Palma, presidente dell’Associazione nazionale consumatori e micro imprese “Migliore tutela” (sede a Bassano), «quasi tutti i velox e telelaser attuali non sono omologati. Mancando, sul piano tecnico, la prima verifica nazionale: il Ministero dei Trasporti è stato omissivo, non li ha certificati».

La sentenza della Cassazione ha fatto aumentare, nelle ultime settimane, interessamenti e richieste di ricorsi: «Almeno una decina le telefonate, poi bisogna valutare il singolo caso», spiega Capraro, «per chi è multato c’è la strada, più rapida, del ricorso prefettizio. Altrimenti, se si è già pagato, si può presentare denuncia per falso».

Strada intrapresa dal 45enne residente a Treviso colto in fallo dal velox di via Primo Maggio a Carbonera e sanzionato con una multa di 42 euro.

Sul verbale era scritto “omologato” , così il multato, assistito dall’avvocato Capraro, ha presentato ricorso anzitutto al giudice di pace di Treviso contro il Corpo intercomunale Postumia Romana (la polizia locale), ottenendo lo scorso 19 marzo l’annullamento della sanzione. Poi è arrivato il ricorso in appello della polizia locale: si attende la sentenza.

Il 45enne, in parallelo, ha depositato denuncia in Procura per falso ideologico in atto pubblico contro il Corpo intercomunale e il Comune di Carbonera. L’avvocato Capraro, nel contempo, segue anche il caso di un residente del capoluogo multato a Trieste: beccato dal telelaser, ha oltrepassato di 60 km/h il limite di 80 km/h e gli è stata ritirata la patente (con multa di 845 euro). Il ricorso al giudice di pace – nel verbale, pure qui, era scritto “omologato” – ha permesso la restituzione la patente.

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