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A Cascinette d’Ivrea l’ombra del commissariamento

CASCINETTE D’IVREA. Consiglio comunale quasi deserto, manca il numero legale per dichiarare aperta la seduta. E ora Cascinette rischia il commissariamento. Questo in sintesi l’esito del Consiglio di mercoledì scorso, iniziato alle 21. Dopo la consueta attesa di 15 minuti, il primo cittadino Davide Guarino ha aperto la seduta dichiarando la mancanza del numero legale.

Al tavolo con lui sedevano infatti solo il vicesindaco Pier Paolo Auda Gioanet e i consiglieri di maggioranza Sabrina Rizzo e Alberto Luino, oltre al segretario comunale Raffaella Di Iorio. Ma il Consiglio, per essere valido, doveva avere in prima convocazione la presenza di sei componenti. Erano in quattro. Al che le porte si sono subito chiuse per una immediata riunione di maggioranza. In sala, tra il pubblico, erano presenti l'ex assessore Donata Beltrame e la consigliera dimissionaria Simona Piras. Uno dei punti all'ordine del giorno riguardava proprio la surroga e la presa d'atto delle dimissioni di Piras, oltre alla variazione di assestamento al bilancio 2024/2026, esercizio finanziario 2024 e la verifica del permanere degli equilibri di bilancio, seguito dall'inserimento di persone non autosufficienti in struttura residenziale e adeguamento dei regolamenti per le prestazioni sociali agevolate, e la presa d'atto della variazione della denominazione dell'associazione Coro bajolese Centro etnologico canavesano aps in Coro bajolese-Cec. Legittimo ora interrogarsi sul futuro della maggioranza, o meglio, sulla sua tenuta, perché tutto pare fuorché stabile. E il sindaco Guarino, eletto nel 2020, potrebbe perderne il sostegno anche alla luce della vicenda Aeg che lo ha visto uscire dal Pd e appoggiare la lista di Fdi e Lega in vista delle elezioni del Cda. Cosa potrebbe succedere?

Come previsto dall'articolo 12 del regolamento del consiglio comunale e confermato dalla Prefettura, il quorum costitutivo doveva essere di almeno la metà dei consiglieri assegnati al Comune, dunque sei, senza inserire nel computo il sindaco. La seconda convocazione può essere prevista non prima di due giorni non oltre i dieci, rispetto alla prima, e le deliberazioni sono valide purché intervengano almeno quattro consiglieri, compreso il sindaco. La prova del nove ci sarà mercoledì 24, alle 21, data scelta per la seconda convocazione. Se non si dovesse raggiungere il quorum, la Prefettura avvierà il commissariamento. Pur superando questo scoglio, comunque, la maggioranza sarà molto fragile.

Intanto la consigliera di maggioranza Piras, fuori dall’aula, è tornata sui motivi delle dimissioni, presentate all'indomani del consiglio comunale del 26 giugno: «Non me la sento di continuare a collaborare con una persona che ritengo abbia tradito profondamente la mia fiducia», facendo riferimento «ai conflitti e agli scontri nella maggioranza e alla gestione autocratica del sindaco». A sua volta l'ex assessore Beltrame (era il 18 aprile 2024 quando il sindaco Guarino le revocò improvvisamente le deleghe) ha dichiarato che «difficilmente avrei potuto accettare di far parte di una amministrazione di forte impronta di centro sinistra il cui sindaco si è candidato all'Aeg con una lista di destra».

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