Biagini si regala la vittoria del Giro della Valle d’Aosta a Borgofranco, a Filippo Agostinacchi il trofeo Tessiore

foto da Quotidiani locali

BORGOFRANCO D’IVREA. 18 luglio, San Federico. E per festeggiare la ricorrenza, Federico Biagini, atleta della Vf Group-Bardiani Csf-Faizanè si è regalato la vittoria più bella della sua ancor giovane carriera, battendo in volata i compagni di fuga sul traguardo della seconda tappa del 60° Giro della Valle d’Aosta a Borgofranco d’Ivrea.

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Un traguardo dal particolare significato, posto proprio a metà strada fra la storica officina Tessiore cicli e la nuova show room dell’azienda, inaugurata nel 2015. Guido Tessiore, scomparso dieci anni fa, è stato un pioniere del ciclismo giovanile canavesano (e non solo).

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Oggi l’attività è portata avanti dalla moglie Anna Maria e dai figli Fausto e Francesco, che ieri non hanno nascosto la commozione: «In qualche modo, oggi, Guido è qui. È qui perché senza di lui non ci sarebbe tutto questo, è qui con i ragazzi del Velo club eporediese che oggi hanno fatto da cornice alla corsa, sfoggiando il suo e nostro nome su quelle magliette che, con onore, portano in gara in tutto il Piemonte nel corso della stagione agonistica».

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La frazione di ieri, partita da Verrès, è stata caratterizzata dai saliscendi piemontesi, in Canavese e nel Biellese. Un tracciato che gli addetti ai lavori definiscono “mangia e bevi”: tutto salite e discese, con pochissima pianura a intervallarle. I 126 atleti al via hanno preso subito la corsa di gran carriera, al punto che al primo Gran premio della montagna, al culmine della salita di Andrate, per la troppa velocità c’è stata una caduta, fortunatamente senza conseguenze.

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Nel corso della seconda ascesa ad Andrate, di rientro dal circuito biellese, l’azione decisiva: dopo 60 km scattano dal gruppo Rémi Arsac, Filip Jakub Gruszczynski e Diego Bracalente. Il terzetto guida la corsa fino al km 95, quando si stacca Arsac e i suoi due compagi d’avventura vengono raggiunti da Federico Biagini, Edoardo Zamperini e Lucas Joseph Towers; sulle strade della Valchiusella e nella successiva discesa verso Borgofranco il gruppo cerca di ricucire, ma non c’è nulla da fare. Il quintetto mantiene il vantaggio necessario per giovarsi la vittoria allo sprint, con Biagini che si dimostra il più veloce.

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«È una vittoria straordinaria – ha commentato il vincitore – frutto di una grande lavoro della mia squadra, alla quale dedicherò i miei sforzi nei prossimi giorni affinché possiamo toglierci ancora qualche soddisfazione. A livello personale, è un successo che mi sblocca, in vista della seconda parte della stagione». La maglia gialla di leader della classifica generale, quella azzurra della classifica a punti e quelle a pois del Gran Premio Della Montagna sono rimaste sulle spalle del Kazako Ilkhan Dostiyev che le aveva conquistate mercoledì al termine della prima frazione; non cambia nemmeno la maglia bianca, ancora di Jarno Widar, mentre la casacca rossa degli sprint intermedi passa dalle spalle di Federico Biagini a quelle di Tommaso Dati.

Sul podio è salito ieri pomeriggio anche Filippo Agostinacchi: a lui è andato il trofeo intitolato a Guido Tessiore, destinato al miglior corridore valdostano sul traguardo di Borgofranco.

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Radioso Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco: «Anche questa volta Borgofranco ha dimostrato di esserci, di saper fare le cose per bene, nonostante il tempo a nostra disposizione sia stato risicato, in quanto abbiamo dovuto attendere l’esito delle elezioni comunali prima di metterci davvero in moto. Anche Baio ha dimostrato una grande partecipazione, imbandierando tutte le vie della frazione di rosso e nero, i colori valdostani. È poi per me motivo di orgoglio questo traguardo davanti a Tessiore, una delle eccellenze del paese, punto di riferimento per tutti i ciclisti canavesani e valdostani».

Fa eco al sindaco Katia Marafioti, assessora agli eventi: «Un’enorme soddisfazione: la partecipazione è stata straordinaria. Ed è bellissimo vedere tutti questi atleti così giovani, sicuramente un esempio per i ragazzi di Borgofranco».