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Caos autovelox in provincia di Belluno: «Noi sindaci nel mirino, il Governo intervenga»

Caos autovelox in provincia di Belluno: «Noi sindaci nel mirino, il Governo intervenga»

I colleghi schierati al fianco di Oscar De Pellegrin dopo la querela di Altvelox. Zanolla: «Serve una decisione per non mettere in difficoltà chi amministra»

I sindaci di tutta la provincia al fianco di Oscar De Pellegrin. Dopo la denuncia querela presentata da Altvelox nei confronti del sindaco di Belluno, del suo vice Paolo Gamba, di alcuni rappresentanti della Polizia locale oltre all’ex prefetto Savastano per l’utilizzo di velox non omologati, gli amministratori del territorio alzano la voce e puntano il dito contro il Governo.

Ad oggi, infatti, non esiste ancora una norma statale che regoli chiaramente l’utilizzo dei velox fissi e questo crea innumerevoli appigli normativi che si prestano facilmente ai ricorsi di associazioni e automobilisti: «Chiediamo chiarezza normativa al Governo», afferma Bruno Zanolla, sindaco di Setteville. «Gli esposti dell’associazione Altvelox sono un continuo stillicidio che credo debba finire: si dica chiaramente come stanno le cose, è competenza statale fare chiarezza, affinché tutti possano operare con tranquillità».

«Noi abbiamo fatto delle richieste precise attraverso l’Anci», continua Zanolla, «che si sta muovendo perché il problema è nazionale. Il Governo decida cosa vuole fare, perché non si può continuare a mettere in difficoltà le amministrazioni. Esiste un difetto di interpretazione normativa che deve essere risolto, quello che chiediamo è che non ci siano più dubbi interpretativi per nessuno».

A fare eco a Zanolla è Roberto Padrin, presidente della provincia e sindaco di Longarone: «Io mi auguro che questa situazione si possa sbloccare a livello nazionale», afferma il presidente Padrin, «sono convinto che gli autovelox possono essere dei deterrenti alla guida fuori controllo. Aiutano a far cassa, è innegabile, ma aiutano anche a fare degli investimenti sulla sicurezza, perché i soldi che i comuni introitano su multe derivanti da sanzioni, sono tutti reinvestiti sulla sicurezza stradale».

Il sindaco di Pieve di Cadore, Sindi Manushi, dichiara di aver dovuto addirittura congelare delle sanzioni per la paura di ricevere dei ricorsi che avrebbero pesato sul bilancio: «Non è possibile che non sia stata fatta una correzione normativa da parte del governo», afferma Manushi. «Da qualche parte devono iniziare, non possono lasciarci così, è ridicolo. Io ho dovuto congelare le ultime sanzioni che ho fatto, perché si prestavano a ricorsi: noi, come Comune, non abbiamo a bilancio disponibilità per stare dietro a tutte queste azioni».

«Gli appigli normativi sostanziali per impugnare le sanzioni amministrative sono molti e prestano il fianco a ricorsi», continua Manushi. «Questo per i sindaci è deleterio, io penso che questa situazione sia grave».

Anche Camillo De Pellegrin, sindaco di Val Di Zoldo, torna sulla questione: «Il governo ha appena varato un decreto sugli autovelox, senza risolvere il consueto pasticcio all’italiana di norme scoordinate e contrastanti», dice De Pellegrin. «Senza contare che le sentenze sul tema autovelox sono tutt’altro che di stampo univoco. L’associazione farebbe bene a rivolgersi al governo, unico responsabile di questa situazione. O fa invece comodo a molti che non ci siano più controlli? ».

L’autovelox deve essere visto come uno strumento di prevenzione secondo il sindaco di Santa Giustina, Ivan Minella: «Sicuramente un approfondimento e una strutturazione più chiara di quello che è il velox andrebbe fatta», afferma il sindaco Minella, «perché è uno strumento di controllo e di prevenzione. Lo vedo molto più utile rispetto ad uno strumento di repressione».

In chiusura, il sindaco di Arsiè, Ivano Faoro, commenta con poche e laconiche parole: «Spero che il governo faccia presto a risolvere questa situazione», commenta brevemente il sindaco, «aspettiamo fiduciosi per capire come muoverci».

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