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Alberi da abbattere a Voghera, concessi tre giorni per salvare i nidi

Alberi da abbattere a Voghera, concessi tre giorni 

per salvare i nidi

foto da Quotidiani locali

VOGHERA. Altri tre giorni. Tre giorni per individuare tutti i nidi presenti sui 21 alberi che devono ancora essere abbattuti in città, per capire dove sono e come metterli in sicurezza prima della ripresa degli abbattimenti prevista per lunedì. È questo l’esito dell’incontro che ieri mattina ha visto confrontarsi nella sala consiliare del Comune di Voghera Asm (rappresentata dall’amministratore delegato Alfonso Mercuri e dai tecnici del verde dell’azienda, in primis l’agronomo Alberto Mallarino) e le associazioni ambientaliste (in particolare Lav e Lipu) riguardo il taglio dei 42 alberi malati disposto dall’azienda a seguito dello schianto di un bagolare avvenuto in via Verdi un paio di settimane fa.

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Quell’episodio, fortunatamente senza conseguenze, ha costretto ad accelerare le operazioni di abbattimento, causando la morte o il ferimento di parecchi uccelli (tra cui diversi pulcini e pulli) che in questo momento si trovano nel pieno della stagione della nidificazione.

«Gli alberi andavano e vanno tagliati perché potrebbero cadere in qualunque momento, e su questo non ci piove – ha detto Mercuri sulla scorta della disamina presentata da Mallarino, il quale ha spiegato come i tagli non si potevano effettuare in inverno perché è stata proprio la primavera piovosa a scatenare i funghi che hanno danneggiato irreparabilmente le piante –. Ammetto però che la fretta data dalla pericolosità della situazione ci ha fatto peccare dal punto di vista della comunicazione».

«Abbiamo sbagliato a non coinvolgervi subito – ha aggiunto rivolgendosi alle associazioni – ma viste le vostre osservazioni abbiamo immediatamente fermato le operazioni. Non siamo tranquilli a fermare il cantiere perché ci stiamo esponendo a un rischio molto alto, ma abbiamo deciso di concedere altri tre giorni per darvi il tempo e il modo di controllare se ci sono altre piante abitate e per capire con voi come muoverci».

Clima teso

Il colloquio tra le parti (a tratti teso, dal momento che Lav Italia ha anche inviato una diffida al Comune per fermare gli abbattimenti) si è concluso con un primo sopralluogo effettuato immediatamente dopo la riunione: «Su 21 piante che rimangono da tagliare – spiega Jennifer Ravetta, responsabile della sede Lav Oltrepo Pavese – abbiamo individuato tre nidi sui bagolari di viale Montebello: uno di colombacci davanti ai giardini dell'Esselunga e altri due sempre di colombacci verso l'autoporto. Abbiamo inoltre sentito ma non visto un piccolo di gazza e il richiamo di una cincia (che nidifica nelle cavità) circa all’altezza della Locanda delle Fate. Da oggi a lunedì faremo due cose: ricontrolleremo puntualmente in diversi orari (faremo due turni tra mattina e pomeriggio per verificare nel momento di massima attività) e visioneremo i documenti che ci sono stati consegnati relativi alle piante in oggetto». E lunedì? «Riapriremo il cantiere – dice Mercuri – ma lo faremo alla presenza dei volontari e della polizia provinciale. Se si potranno spostare i nidi sugli alberi accanto (cosa che, comunque, gli operatori avevano già cercato di fare dove possibile con le prime 20 piante) lo faremo, e se non si potrà (magari perché gli alberi accanto sono già popolati da altri esemplari) la polizia provinciale raccoglierà i nidiacei e li porterà nei centri di recupero della fauna selvatica». serena simula

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