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Internet è diventato di destra

Il futuro dell’editoria dipende dai dati e dall’innovazione tecnologica.

Faccio questo mestiere da quasi 20 anni. 20 anni in cui il concetto chiave, in questo settore, era rappresentato dalla sterminata sensazione di crisi permanente. Il web è sostanzialmente obsoleto e, con esso, si procede a mettere in naftalina ogni progetto indipendente. Una tempesta perfetta, organizzata con sapienza, in cui si intreccia pubblicità, tutela dei dati personali, sistemi di pagamento e tecnologia. Un’ovvia tendenza a rifugiarsi nell’idiozia dell’AI generativa in campo mediatico.

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Dati e futuro dell’editoria: quale prospettiva?

Quanti di voi hanno veramente visto come “tutelante” l’avviso, presente in ogni sito, in cui dobbiamo scegliere tra “acconsento al trattamento dei dati” o “rifiuta”? Solo una grande rottura di palle, inutile, diventata però – già che ci siamo – una forma di ribellione popolare contro il mondo della pubblicità digitale: noioso e invadente. Io clicco “rifiuta”.

Rifiutando, decido di evitare di dare i dati alla concessionaria. Levando quel consenso faccio sì che altri siti prendano la pubblicità migliore o, banalmente, che la dirottino su Youtube o altre properties dell’intermediario stesso. Tutelando i dati personali dell’utente, battaglia che ci ha visto sempre coinvolti, ci siamo dati un’ulteriore zappa sui piedi perché l’editoria indipendente si basava proprio su quella remunerazione. Considerate, poi, che lo stesso sistema di tracciamento dei consensi non sia nella dotazione dell’editore e che sia, tra l’altro, a pagamento. Aggiungete, poi, che il sistema di analitica che permetterebbe di lavorare ai contenuti è stato abbandonato, cancellando i dati pregressi. E questo non ci aiuta a scrivere contenuti migliori, ma ad espandere, nella quantità, le visualizzazioni.

E poi? E poi non c’è nulla. Pochi che ci provano e nessuno che ha idee su come superare questo momento: sempre meno verità, sempre meno qualità, sempre più tempo sottratto a noi alla ricerca di contenuti interessanti, ma distratti da tette e culi, in target. Il nostro monografico di oggi parla di un altro capitolo della parabola discendente di internet e delle problematiche nascoste di chi lavora da sempre con dignità nel settore: l’analytics e come ci siamo abituati a vedere dati sbagliati per tanti anni. La ricerca e la bacheca dovevano essere la nostra speranza di un futuro più consapevole, ma non è più così.

Sì, internet è repubblicano. Internet è anche lui di destra. Facciamocene una ragione.

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