World News in Italian

Francesco Ridolfi (Quotidiano del Sud) e le esigenze nel campo dell’analytics di chi produce notizie

L'esperienza di una redazione di un editore tradizionale e il rapporto tra le esigenze di quest'ultimo e la piattaforma GA4

L'articolo Francesco Ridolfi (Quotidiano del Sud) e le esigenze nel campo dell’analytics di chi produce notizie proviene da Giornalettismo.

È sbagliato considerare la chiusura di Universal Analytics e la dismissione definitiva della piattaforma come un problema soltanto per i piccoli e medi editori indipendenti. C’è stato un effetto anche per gli editori tradizionali, per i gruppi più radicati che – magari – hanno fatto una scelta di campo e hanno utilizzato Google come punto di riferimento per l’analisi dei loro dati. È il caso del Quotidiano del Sud, progetto editoriale leader in regioni come la Basilicata e la Calabria, vero punto di riferimento culturale per i cittadini di quelle realtà territoriali. Francesco Ridolfi, coordinatore della redazione web, ha spiegato come il suo giornale ha affrontato la data spartiacque del 1° luglio 2024, che è stata caratterizzata dall’ultimo atto di Universal Analytics.

LEGGI ANCHE > Il doloroso passaggio (obbligatorio) a Google Analytics 4

L’organizzazione del Quotidiano del Sud per lo storage dei dati

Secondo Francesco Ridolfi, il problema non può essere stato l’effetto sorpresa. Google, infatti, aveva abbondantemente comunicato – sia attraverso mail, sia attraverso banner ben in vista sulle sue properties – la dismissione di Universal Analytics: «Il vero problema – spiega Ridolfi – era legato piuttosto a come gestire il salvataggio di quei dati. Stiamo parlando di anni e anni di dati accumulati. Se qualcuno è stato sorpreso, si è trattato di una sorpresa colpevole: Google ha mandato mail e ha lasciato messaggi pop-up praticamente dal luglio dell’anno scorso».

Il processo con cui è stato gestito lo storage dei dati al Quotidiano del Sud è stato frutto di studio, ma alla fine si è rivelato decisamente lineare e senza intoppi: «Noi abbiamo sempre usato Analytics come sistema principale di analisi dei dati, anche se fino al 2021 eravamo in Audiweb – ha detto il coordinatore della redazione web del Quotidiano -. Poi, ne siamo usciti sia perché Audiweb riesce a produrre solo una stima dei dati di un sito, sia perché questi stessi dati erano eccessivamente divergenti rispetto a quelli ottenuti attraverso Google. Quando il colosso di Big Tech ha annunciato la transizione da Universal Analytics, nel 2022, abbiamo subito creato una proprietà di GA4, installandola sul sito e facendo lavorare insieme inizialmente le due proprietà. Questo ci ha consentito di creare un piccolo storico di GA4 e di confrontare entrambi i flussi di dati, per verificare che la transizione stessa fosse lineare. Effettivamente, i dati Universal e i dati GA4 non ci sono sembrati così divergenti. Dopodiché, a fine 2022 abbiamo iniziato a studiare una soluzione alternativa ad Analytics, perché l’editore aveva bisogno di alcuni dati che, inizialmente, era diventato complicato recuperare in GA4. Fermo restando che non abbiamo mai avuto intenzione di abbandonare GA4, abbiamo deciso di affiancare due strumenti paralleli: il primo che ci desse un metro di confronto, il secondo che ci desse un sistema di estrazione e analisi dei dati per rendere più semplice ottenere i risultati che volevamo raggiungere. Nel primo caso, abbiamo installato sul nostro server l’applicativo di Matomo, che fa esattamente quello che faceva Universal Analytics, senza violare alcuna legge europea sul trasferimento dei dati. Nel secondo caso, invece, abbiamo utilizzato Looker Studio, messo a disposizione dallo stesso Google per l’estrazione e l’elaborazione dei dati da grandi database. Si tratta di due strumenti gratuiti, attraverso cui abbiamo risolto il problema».

Come si può notare, c’è stato sicuramente un ausilio di strumenti terzi (open source e gratuiti, in questo caso). Potrebbe essere una strada, quella della terzietà appunto, per cercare di sganciare gli editori dal predominio del mercato di Google? Francesco Ridolfi non ne è pienamente convinto: «Non è la prima volta che il mercato editoriale tenta di sganciarsi da quelli che sono gli strumenti tradizionali – dice a Giornalettismo -. Il precedente di Audiweb, anche se con una gestione rivedibile, del resto andava proprio in questa direzione. Secondo me, se c’è qualcuno che lo fa da tanto tempo e che ha dimostrato che lo sa fare bene, con gli opportuni correttivi, è opportuno farne tesoro e prenderlo in considerazione: una partnership tra gli editori e Google, ad esempio, sarebbe auspicabile. Bisognerebbe inserire in GA4 quegli strumenti di cui gli editori hanno bisogno e che, adesso, non ci sono».

Francesco Ridolfi e il tema della customizzazione dell’analytics

Se poi consideriamo che chi produce notizie, chi fa informazione e chi deve aggiornare costantemente il proprio sito con contenuti nuovi ha delle esigenze particolari, ecco che la questione della customizzazione del sistema di analitica inizia ad avere un certo spessore: «Alcune metriche sono state eliminate da GA4 perché è cambiato il paradigma di partenza, che adesso è rappresentato dagli utenti che visitano il sito e dalle azioni sulle pagine che questi fanno – spiega Francesco Ridolfi -. Altre metriche, invece, non sono state eliminate, ma occorre ricavarsele e questo comporta sicuramente un’operazione più complessa da parte dell’editore. Per chi fa notizia è importante capire quante persone uniche diverse si collegano al sito ogni giorno, perché è come se si vendessero più copie del giornale: una metrica di questo tipo, GA4 non la calcola più in maniera diretta, ma è l’editore che la deve ricavare».

Nonostante questo, e con gli opportuni distinguo, secondo il coordinatore web del Quotidiano del Sud, la soluzione di GA4 resta quella più percorribile, anche per l’editoria italiana: «Sul mercato non c’è nessuno, attualmente, che dà un livello di analisi così approfondito come fa Google – conclude -. Tuttavia, la versione di GA4 porta alcuni editori, ad esempio quelli che fanno notizie, ad adottare altri strumenti per aggregare dei dati sul real time, ad esempio. In questo senso, dunque, sarebbe auspicabile che ci fosse un’unica soluzione che consente di fare tutto. Al netto di questo, Google resta lo strumento migliore, sia per i piccoli, sia per i grandi editori: non c’è necessità, infatti, di investire decine e decine di migliaia di euro in programmazione e manutenzione dei sistemi per creare un sistema di analisi dei dati che non è riconosciuto dal mercato come affidabile».

L'articolo Francesco Ridolfi (Quotidiano del Sud) e le esigenze nel campo dell’analytics di chi produce notizie proviene da Giornalettismo.

Читайте на 123ru.net