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ATP Amburgo: Zverev si ritrova, Rune si ritira contro Fils, Martinez sorprende Cerundolo

Il tedesco, ingiocabile alla battuta, estromette Zhang in due set; il danese è costretto ad alzare bandiera bianca contro il francese per colpa del ginocchio dolorante; lo spagnolo rimonta l’argentino e compie l’upset del torneo

Dal nostro inviato ad Amburgo

Più ci si avvicina ai momenti caldi del Hamburg European Open, più la temperatura aumenta. In campo, tra i giocatori, e in generale nella città tedesca che può finalmente godere di un po’ di bel tempo. La star della zona, Alexander Zverev, ha brillato nel suo quarto di finale contro Zhizhen Zhang. Holger Rune, invece, non è riuscito a portare a termine l’incontro per un infortunio al ginocchio e ha concesso il lasciapassare ad Arthur Fils per la semifinale. Infine, Pedro Martinez ha dato battaglia nel terzo match di giornata e in rimonta ha prevalso su Francisco Cerundolo. Di seguito, i dettagli di ogni sfida.

[1] A. Zverev b. [8] Z. Zhang 6-4 6-3

Alexander Zverev è tornato in sé. Zhizhen Zhang ha tenuto, ma non per tutto l’incontro. Il tedesco avanza nel torneo di casa con un dirompente 6-4 6-3 sul tennista cinese, bravo in alcuni frangenti (specialmente a rete), ma ancora non abbastanza continuo da scalfire uno Zverev di questa caratura. Una prova impeccabile per l’idolo del pubblico, che al servizio è stato ingiocabile. Per lui 10 ace e 9 punti concessi in battuta su 45 totali. Zhang, chiaramente, non ha visto l’ombra di una palla break nonostante abbia sferrato 17 vincenti (il teutonico 22).

Continua quindi la corsa di Zverev verso la difesa del titolo, riuscita in passato in questo torneo solamente a cinque giocatori. Per lui questa è la 43sima vittoria nel 2024. Ciò significa che il più vincente ora è il tedesco. Jannik Sinner, con 42 successi, è subito dietro. Questa affermazione è poi la 34esima in stagione, su 38 totali, contro tennisti fuori dalla top 20. In semifinale, la sua quarta ad Amburgo, se la vedrà con Pedro Martinez.

ZZZ, invece, esce un po’ sconsolato dal campo dopo non essere riuscito a difendere la semifinale raggiunta lo scorso anno. Ma, almeno, da lunedì potrà godersi quasi sicuramente il best ranking (ora è 31esimo nella classifica live). La vittoria più importante della carriera è quindi da posticipare (ora è 3-9 contro i top 10) a data da definirsi.

Zverev e il rapporto con i giovani fan: “Vent’anni fa ero nella loro stessa situazione e guardavo i grandi tennisti con ammirazione. So quanto un gesto possa fare la differenza. Cerco di firmare più autografi che posso e di essere molto gentile con tutti, sperando che un giorno alcuni di loro possano essere in campo in uno stadio come questo e ricordarsi di quei momenti”.

Primo set: Zverev cannoniere conquista un break e per Zhang non c’è più niente da fare

Un match molto interessante tra la prima testa di serie del torneo (e campione in carica) Alexander Zverev e il numero uno cinese, ottava forza del seeding, Zhizhen Zhang che ha vinto le prime due partite di questo evento senza concedere un set. La prima contro Thiago Seyboth Wild, la seconda contro Flavio Cobolli. In gran forma quindi Zhang a differenza di uno Zverev partito sì bene, ma che ha visto in Gaston, nel match di ottavi, un ostacolo più alto di quello che si aspettavano in molti.

Ready, play nel Am Rothenbaum di Amburgo – quasi pieno, per la prima volta da inizio settimana – e l’idolo di casa si procura subito una palla break, annullata tempestivamente dal tennista cinese. In seguito, si procede a suon di prime da entrambi i lati. Tutti e due superano ampiamente i 210 km/h trovando ottimi piazzamenti. Il ricevitore poco può fare. Tranne che nel quinto game, in cui Zverev è propositivo sin dalla risposta e, con una di queste vincente dal lato del rovescio, strappa la battuta allo sfidante. Poi, conferma il break a modo suo: ace su ace e, se non va così, sono comunque prime vincenti.

Interrompe questo trend solamente una pallata involontaria di Zhang in direzione del pubblico, con Zverev che, dopo essere andato a controllare le condizioni della ‘vittima’ colpita, le regala una palla e riceve uno scroscio di applausi. Per il resto, i servizi vincenti non sembrano fermarsi. Infatti, dopo circa mezz’ora di gioco, è 6-4 per Zverev che in tutto il parziale ha perso solamente tre punti in battuta su 23 totali giocati senza, chiaramente, mai concedere palla break al suo avversario. I 12 vincenti, poi, sono la ciliegina sulla torta.

Secondo set: Zverev non concede nulla, Zhang si fa brekkare e la partita finisce lì

Il sole entra in campo dalle fessure in cima agli spalti e con un eccezionale gioco di luci i due giocatori tornano in campo. È ancora Zverev a mettere la testa avanti rispondendo alla grande. Zhang, dall’altro lato della rete, è nuovamente falloso per qualche minuto. Questo gli risulta fatale. Break in apertura per il tedesco che poi, nonostante un paio di punti persi, lo conferma. Il cinese va di serve and volley e conquista pure lui il primo gioco del parziale.

Si segue fedelmente la regola dei servizi senza particolari sorprese. Ci prova l’ultima forza del seeding a mettere in difficoltà Zverev quando è alla battuta. Arriva magari a 30-30, ma lì il teutonico torna a battere con il pilota automatico e quindi non rimane altro che restare a guardare la palla che scorre verso il telone. La resa di ZZZ è imminente. Infatti, dopo un’ora e sei minuti, il tennista cinese si arrende anche prima del previsto, concedendo il terzo break dell’incontro. È 6-4 6-3 per uno Zverev versione Opelka.

[5] A. Fils b. [2] H. Rune 6-4 4-1 rit.

Stop forzato per Holger Rune, seconda testa di serie del torneo. Il danese si è dovuto ritirare quando era sotto 6-4 4-1 contro il giovane tennista francese Arthur Fils, quinta forza del tabellone. Dopo un’ora di gioco il classe 2003 ha deciso di dire basta a causa di un dolore al ginocchio che si porta dietro già dal primo turno. I due si erano già affrontati lo scorso anno a Roma e in quell’occasione era stato Rune a uscire vittorioso con un doppio 6-3 nella prima sfida del transalpino contro un top 10.

Questa volta, però, non ci sono state le condizioni per la 16esima vittoria del danese (su 19 match totali) contro tennisti francesi, ma c’è comunque da spezzare una lancia a favore di Fils, estremamente aggressivo dal lato del dritto, in particolare nel colpo a sventaglio. Per lui 15 vincenti totali e nessuna palla break offerta. Una prestazione al servizio, quindi, superba per il 20enne d’oltralpe (oltre il 70% di conversione sia con la prima che con la seconda), che attualmente vede salire la sua classifica virtuale al best ranking di numero 25.

Semifinale confermata per Fils, arresosi lo scorso anno proprio al penultimo atto di questo torneo contro Alexander Zverev. Nella giornata di sabato, per lui, Sebastian Baezvittorioso in tre set su Luciano Darderi – per cercare di strappare un pass per la finale. Intanto, questa è la sua settima semifinale nel circuito maggiore ed è la prima volta che questo risultato gli riesce back to back nello stesso torneo in due anni consecutivi.

P. Martinez b. [4] F. Cerundolo 1-6 6-1 6-4

Eccolo il primo vero upset del torneo. Pedro Martinez è risalito dopo un periodo di magra e ora si eleva ancora di più. Lo spagnolo è uscito vittorioso in rimonta, con il punteggio di 1-6 6-1 6-4, sull’argentino Francisco Cerundolo, quarta forza del seeding. Quasi due ore di lotta tra i due, con un set dominato a testa e un parziale decisivo che si stava mettendo male per l’iberico, che si era fatto rimontare dal 5-2 sopra al 5-4 e 0-30 sul suo servizio. Ma, con il cuore, ha ribaltato il game e si è intascato la prima semifinale in un 500 in carriera, la quinta in totale, tutte sul rosso.

Inoltre, questo risultato gli permette di avvicinarsi al suo best ranking di numero 40 (ora è 43 nella classifica live). Il 6-3 6-2 subito al torneo del Queen’s nel 2022 è quindi più che vendicato. Non male per l’unico unseeded qualificatosi ai quarti. Cerundolo invece vede allontanarsi definitivamente la decima semifinale nel circuito maggiore, l’ottava sulla terra. Oggi l’avversario è stato più determinato di lui.

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