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ATP Amburgo, Baez: “All’inizio ero nervoso, poi Darderi ha sbagliato qualcosa in più”

“Sono nato sulla terra, dove bisogna lottare molto” - fa sapere Baez dopo il successo su Luciano Darderi. “Adattarsi alle condizioni di gioco è una grande sfida"

Dal nostro inviato ad Amburgo

El peque parte 2? Questo è tutto da vedere, però sicuramente la grinta non manca a Sebastian Baez. Il 23enne argentino è uscito vincente, in rimonta, dalla lotta ai quarti di finale del Hamburg European Open contro l’azzurro Luciano Darderi. Un match, quello tra i due, durato più di due ore che ha visto la terza forza del seeding prevalere più dal punto di vista mentale che tecnico. Di seguito, le sue impressioni sulla partita e le sue risposte alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

Andrea Binotto, Ubitennis: Cosa pensi di aver fatto meglio rispetto a Luciano nel secondo set, quando il punteggio iniziava a essere equilibrato, e poi nel terzo?

Baez: “Nel secondo set ho iniziato a scambiare di più, cosa che non riuscivo a fare all’inizio del match perché ero troppo agitato. Lui invece non lo era, infatti si è visto che ha iniziato molto meglio. Però nel secondo sono riuscito a giocare sempre meglio e poi anche a tirare qualche vincente. Lui, invece, ha sbagliato qualche palla in più e poi a inizio terzo ho preso il largo sin da subito. Quello ha fatto la differenza per arrivare alla vittoria”.

D: L’anno scorso il torneo di Amburgo non era andato molto bene per te. Cos’è cambiato quest’anno?

Baez: “Sicuramente il tabellone, perché lo scorso anno ho giocato subito contro Casper (Ruud, ndr). Un match difficile. Mi piace stare qui. Apprezzo i campi, lo stadio e il pubblico”.

D: Il prossimo avversario sarà Arthur Fils, che non hai mai sfidato. Cosa ti aspetti da questo incontro?

Baez: “Sarà un match molto serrato: lui è molto giovane e continua a migliorare. Dovrò recuperare in vista di domani e sicuramente parlerò con il mio team per decidere che tattica utilizzare”.

D: Cosa ti piace in generale della terra battuta?

Baez: “Sono nato in Argentina e là ci sono solamente campi in terra. Quindi praticamente ci sono nato sul rosso. È una superficie dove bisogna imparare a lottare, dato che ci sono molti scambi, lo stress aumenta e gli incontri sono decisamente più combattuti. Ma mi piacciono le sfide come quella contro Luciano o contro Lajovic nel turno precedente”.

D: Nel 2018 hai vinto la medaglia d’oro in doppio alle Olimpiadi giovanili. Ora sei il numero 1 argentino e tra poco ci sarà un’opportunità importante a Parigi. Come vedi le tue chance di replicare quel risultato o di arrivare a medaglia?

Baez: “Farò del mio meglio, anche perché saranno le mie prime Olimpiadi da professionista. Sono stato molto fortunato nel poter già fare un’esperienza in quelle junior, che per giunta erano in Argentina. Spero davvero di poter vivere un momento come quello anche a Parigi, dove mi godrò ogni istante”.

D: Hai un calendario impegnativo nelle prossime settimane. Ora stai giocando ad Amburgo a livello del mare, la settimana prossima andrai a Kitzbuhel in mezzo alle montagne e poi subito a Parigi. Come riesci a gestire tutte queste diverse condizioni?

Baez: “Questo succede durante tutto l’anno e per giunta si cambiano anche le superfici. Per esempio, la scorsa stagione dopo Kitzbuhel (torneo che ha vinto, ndr) sono volato negli Stati Uniti a giocare sul cemento. Cincinnati, Winston Salem (altro evento portato a casa, l’unico non sulla terra battuta, ndr) e poi lo US Open. Bisogna imparare ad adattarsi quindi. È difficile farlo, ma mi piacciono le sfide”.

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