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Bimba morta in auto, lo psichiatra spiega cosa è successo al padre: “Poteva accadere a chiunque”

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La bimba morta sotto il sole e dimenticata in auto a Venezia dal padre suscita le reazioni di esperti del settore psicologico che discutono delle possibili cause e parlano di una dissociazione, fenomeno che può capitare a chiunque. “Tramite un meccanismo detto dissociativo, la mente si distacca dalla realtà e perde, dimentica qualcosa. E quello […]

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La bimba morta sotto il sole e dimenticata in auto a Venezia dal padre suscita le reazioni di esperti del settore psicologico che discutono delle possibili cause e parlano di una dissociazione, fenomeno che può capitare a chiunque. “Tramite un meccanismo detto dissociativo, la mente si distacca dalla realtà e perde, dimentica qualcosa. E quello di Venezia è uno di questi, tragici, momenti”, così Alberto Siracusano, professore emerito di psichiatria all’Università Tor Vergata di Roma, spiega quanto accaduto a Marcon, dove un papà, con la propria figlioletta di poco più di un anno in auto, si è recato al lavoro, ha parcheggiato, ha chiuso l’auto lasciando la bambina sul sedile posteriore, dove è deceduta per il forte caldo.

“Stress e caldo contribuiscono all’amnesia”

“Purtroppo è un avvenimento che torna periodicamente e contribuiscono a questo fenomeno diversi fattori: genitori sotto stress, il caldo, il doversi impegnare in più attività, e potrebbe capitare ad uno dei due genitori che non ha la consuetudine nel gestire i figli, – sottolinea Siracusano – e dato che è un fenomeno che accade ormai, con una certa frequenza, le misure, i sistemi di sicurezza già messi in atto, a questo punto, non bastano. Accanto al seggiolino antiabbandono forse serve qualcosa di più, probabilmente serve il fatto di aumentare il senso di responsabilità. Però bisogna dire che se in assoluto la responsabilità è a gradi elevatissimi, in determinati momenti della nostra vita, può invece essere sopraffatta da questo fenomeno dissociativo”.

 “Fondamentale il seggiolino”

“I meccanismi più frequenti riferiti a questi episodi, al di là di situazioni specifiche e particolari, sono legati proprio allo stress: può intaccare le nostre normali capacità comportamentali e cognitive, compresa la memoria. E amplifica gli automatismi nelle azioni e nel pensiero”, spiega David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop). Per capire gli automatismi, precisa, “si crea una situazione simile a quando guidiamo l’auto con il pensiero concentrato su altro. La pressione delle situazioni, la stanchezza psicologica e fisica, ma anche il caldo possono creare queste condizioni di stress”. Sul piano della prevenzione, “l’allarme del seggiolino è pensato proprio per richiamare l’attenzione sulla situazione, è fondamentale averlo sempre”.

“Aiutare il papà della bimba morta”

E’ evidente che “chi si trova ad essere protagonista di queste situazioni, al di là dei casi particolari, precipita in uno choc gravissimo – evidenzia il presidente degli psicologi – può faticare a prendere contatto con la realtà di ciò che è accaduto e di come è accaduto, con processi di colpevolizzazione devastanti. E’ necessario che le persone coinvolte ricevano al più presto un’assistenza psicologica adeguata”, conclude Lazzari.

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