World News in Italian

La Serbia pronta a fornire il litio alla Germania e all’Unione europea

La Serbia pronta a fornire il litio alla Germania e all’Unione europea

foto da Quotidiani locali

BELGRADO Serbia, Germania e Unione europea hanno firmato venerdì a Belgrado un memorandum d’intesa sulla fornitura di batterie al litio, un elemento chiave per la transizione verde.

Durante un vertice sulle materie prime “critiche” tenutosi a Belgrado, il presidente serbo Aleksandar Vučić, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovič (responsabile del Green Deal europeo) si sono impegnati a «facilitare una stretta collaborazione tra gli attori industriali e le parti interessate dell’Ue e della Serbia» al fine di creare catene di approvvigionamento di materie prime, batterie e veicoli elettrici.

L’Unione europea spera così di accedere a grandi quantità di litio situate sul Vecchio Continente, mentre la Serbia punta sugli investimenti europei per arricchirsi grazie alle sue materie prime. Con il memorandum, ci si impegna a sviluppare insieme le competenze in materia di ricerca e sviluppo e di forza lavoro, e a mobilitare diversi strumenti europei di investimento.

L’accordo segna insomma un primo passo verso lo sfruttamento effettivo delle risorse minerarie della Serbia, un argomento che negli ultimi anni ha scosso profondamente la società serba. Il vertice di ieri arriva infatti a pochi giorni di distanza dal verdetto della Corte costituzionale serba che ha ritenuto illegittima la decisione del governo serbo di revocare – a inizio 2022 e dopo mesi di manifestazioni di massa – i permessi concessi alla multinazionale anglo-australiana Rio Tinto per lo sfruttamento dei giacimenti di litio presso la località di Loznica nella Serbia occidentale. In seguito al verdetto, il governo serbo ha ripristinato le licenze a Rio Tinto a inizio settimana.

Secondo il presidente serbo Vučić, la Serbia potrebbe iniziare a estrarre il cosiddetto “oro bianco” già nel 2028 e secondo le stime di Rio Tinto le miniere a Loznica potrebbero produrre circa 58 mila tonnellate di litio all’anno, sufficienti per 1,1 milioni di veicoli elettrici. Nelle intenzioni di Vučić, tuttavia, le materie prime non lasceranno la Serbia in forma grezza, ma la maggior parte delle esportazioni avverrà sotto forma di batterie e componenti prodotti in Serbia.

Altro risultato dell’accordo di venerdì, il litio serbo sarà venduto per il momento solo a partner europei, nonostante l’interesse dei produttori cinesi.

Se, dal punto di vista ambientale, sono tanti gli interrogativi che restano aperti (dato che comunque la si guardi, l’estrazione del litio è un’attività molto inquinante), dal punto di vista geopolitico, la Serbia pare riavvicinarsi in questo modo all’Unione europea, a cui è candidata all’adesione dal 2012.

«Il partenariato rafforzerà ulteriormente le relazioni politiche e promuoverà la crescita economica a lungo termine in Serbia e nell’Ue, contribuendo agli sforzi della Serbia per entrare nell’Ue», ha dichiarato il governo serbo in un comunicato. In un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt, Vučić ha anticipato che sono in corso conversazioni con una serie di case automobilistiche europee, tra cui Mercedes, Volkswagen e Stellantis.

«Il cancelliere Scholz ha offerto il sostegno della Germania alla Serbia per sviluppare una catena di valore più ampia per la produzione di litio, che ci porterà miliardi di investimenti e un incredibile progresso per l’intero Paese, specialmente per la Serbia occidentale», ha detto Aleksandar Vučić, assicurando che «non ci sarà alcun progetto senza una protezione completa». Resta da vedere la reazione della società civile serba. —

Читайте на 123ru.net