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Tecnico della Siot di Muggia a processo per tangenti

Tecnico della Siot di Muggia a processo per tangenti

Tullio Bellen accusato di estorsione nei confronti di una ditta e di truffa al datore di lavoro: la società è parte lesa. L’inchiesta dal 2011 al 2019

MUGGIA. Un sistema di tangenti durato anni. Scandalo a Muggia: il cinquantanovenne Tullio Bellen, residente a Chiampore, ex assessore della giunta Marzi e tecnico manutentore della Siot, noto nell’associazionismo sportivo, è a processo per estorsione e truffa: si faceva pagare le percentuali da una ditta che aveva in appalto i lavori per la Siot. O, ancora, chiedeva in cambio favori personali. Questa l’accusa contestata dal pm Maddalena Chergia. Tangenti che l’uomo si faceva passare dall’aprile del 2011 alla primavera 2019, quindi anche nel pieno del suo mandato da assessore. In casa del cinquantanovenne muggesano i Carabinieri hanno trovato decine di migliaia di euro infilate dietro all’armadio e nei cassetti. Le tangenti, stando alle indagini, finanziavano pure le società sportive e gli eventi cittadini a lui collegati: la Asd Marathon (di cui Bellen è stato presidente), la Trieste Atletica, la Mujalonga sul mar. L’uomo, difeso dagli avvocati Antonio Santoro e Raffaella Del Punta, è a processo in dibattimento (giudice Enzo Truncellito). Sono già stati sentiti vari testi.

Le minacce

Le indagini hanno accertato l’esistenza di una ditta, in particolare, da cui Bellen si faceva dare il denaro: la Edilcostruzioni srl. Secondo l’inchiesta «minacciava» personalmente il titolare, Michele Bilancia, e anche il padre Antonio Bilancia (socio dell’azienda): se non avessero accettato le sue richieste, la loro impresa non avrebbe potuto ricevere incarichi della Siot, di cui Bellen era tecnico manutentore, e non sarebbe nemmeno stata invitata alle gare di appalto. Così almeno dagli atti giudiziari.

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Soldi ed estorsione

Nell’inchiesta è stato appurato che, «con ripetute minacce», l’ex assessore si faceva corrispondere dal titolare della Edilcostruzioni il 10% dell’importo di ogni contratto con la Siot «di cui aveva ottenuto la stipula per suo tramite». Nel periodo compreso tra il 15 aprile 2011 e la primavera del 2019, Bellen avrebbe intascato 193.850 euro. In genere le somme venivano versate da Bilancia in contanti.

Le mazzette per le società sportive

In alcuni casi i soldi non andavano direttamente nel portafoglio del tecnico manutentore della Siot: i versamenti della ditta, frutto dell’estorsione, erano sostituiti da «erogazioni liberali a favore di associazioni ed eventi sportivi a lui legati. Nei documenti giudiziari si fa specifica menzione della Marathon, che Bellen presiedeva, della Trieste Atletica e della Mujalonga sul mar. Non solo. Bellen avrebbe costretto il titolare della Edilcostruzioni a fatturare alla Siot lavori mai eseguiti per 12.680 euro (fattura n°33 del 2012 e fattura n°36 del 2014) «per destinare la somma ricevuta quale corrispettivo a erogazioni liberali a favore dell’Asd Marathon di cui era presidente».

I lavori in casa

Bellen – così le accuse – si era fatto fare dalla ditta numerosi lavori in casa sua: fondazioni, l’installazione di una trave per il cancello elettrico, una pavimentazione in pietra naturale di circa 20 metri, un’altra trave per una veranda, l’intonaco di una parete, un forno in giardino, la pulizia di una stufa in maiolica, le panche e i tavoli in pietra per il giardino e i gradini per l’accesso al terreno limitrofo. Lavori realizzati o per i quali aveva ottenuto la fornitura dei materiali. Tutto ciò in parte a titolo gratuito e in parte con pagamento del corrispettivo posto poi a carico della Siot tramite fatture ad hoc.

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