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Joao Ferreira con la valigia in mano, per lui niente Udinese e Watford

Joao Ferreira con la valigia in mano, per lui niente Udinese e Watford

foto da Quotidiani locali

UDINE. C’è un portoghese con la valigia in mano nelle fila bianconere, e l’immagine calza a pennello per descrivere la condizione di Joao Ferreira, l’esterno destro classe 2001 che sta svolgendo la preparazione agli ordini di Kosta Runjaic nonostante il prestito dal Watford sia scaduto il 30 giugno.

Il termine è stato bypassato per permettere al tecnico tedesco di valutare il giocatore che, tuttavia, difficilmente resterà in bianconero.

E questo perché, stando ai rumors provenienti soprattutto da Londra, Ferreira è dato in uscita anche dal Watford, con cui il portoghese ha un contratto fino al 2027.

Pare, infatti, che alcuni club si siano interessati alle sue prestazioni, attirati dall’agilità e dalla facilità di corsa che ha messo in mostra all’Udinese la scorsa stagione, là dove Gino Pozzo lo aveva mandato in prestito per sopperire all’assenza iniziale sulla fascia destra di Kingsley Ehizibue, preferendolo testare in Serie A dopo averlo visto poco all’opera (solo 5 presenze) in Championship, dove era approdato nel gennaio ’23, arrivato dal Benfica per 2.5 milioni di euro.

Oggi, a un anno di distanza e dopo 37 presenze in bianconero, molte delle quali interpretate nel ruolo a lui inedito di “braccetto” destro nella difesa a tre, il 23enne di Vila do Condo sembra nuovamente destinato a un cambiamento, ma stavolta di maglia.

Il mercato farà dunque la sua parte con un giocatore che a inizio della scorsa stagione Andrea Sottil ha impiegato come esterno e che poi è stato riadattato da Gabriele Cioffi come centrale di destra, facendolo partire dal basso.

Il primo “esperimento” andò alla grandissima nella sfida casalinga con l’Atalanta del 12 novembre, quando Ferreira mandò in tilt le linee di pressione nerazzurre fino a procurarsi un rigore, poi sbagliato da Success.

Sembrava l’indizio di un fattore, suffragato anche dall’assist per il gol di Zarraga contro il Toro, ma sull’altro piatto della bilancia il portoghese ha poi portato anche una serie di errori madornali in chiave difensiva che hanno fatto intuire la difficoltà di un adattamento forzato in difesa.

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