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Il mare Adriatico mai così caldo

Il mare Adriatico mai così caldo

Nel 2023 la media si è attestata a quota 17,7 gradi. Sos per le temperature invernali: mutano gli equilibri

TRIESTE. La temperatura media del mare nel 2023 è stata la più alta registrata da quando esistono le rilevazioni, partite nel 1899 (sebbene con delle interruzioni per qualche anno): 17,7°C, oltre un grado oltre la media del ventennio 2001-2020. Più in generale, il 2023 è stato il terzo anno più caldo in Friuli Venezia Giulia (solo 2022 e 2014 sono stati più roventi). Un dato che è passato sotto traccia perché i mesi estivi non hanno visto temperature di molto superiori alla media. Nel 2023 il Fvg ha visto inoltre anche alcuni eventi estremi: le grandinate della notte tra 24 e 25 luglio che hanno colpito la media pianura friulana con chicchi di grandine enormi dal diametro fino a 20 cm, e l’acqua alta a Grado (il 5 novembre ha toccato i 170 cm sopra il livello del mare). Questi sono alcuni dei record e dei dati contenuti nella seconda edizione del magazine divulgativo “Segnali dal clima”, presentato ieri a Trieste in una conferenza stampa.

I nuovi approfondimenti

Rispetto all’anno scorso il lavoro si è espanso, con 40 articoli di 67 autori per un totale di 250 pagine di approfondimenti su come i cambiamenti climatici stanno modificando il Friuli Venezia Giulia, un territorio che contiene svariati ecosistemi: «In meno di 100 chilometri si va dalle vette del Canin alle spiagge di Lignano. Mutuando le parole di Ippolito Nievo la nostra regione è “un piccolo compendio dell’universo”, un unicum», sottolinea il direttore centrale Massimo Canali, della direzione Ambiente. Le Alpi e il Mediterraneo sono due hot spot climatici, due punti caldi, e così le temperature in Fvg aumentano in maniera più accentuata rispetto alle temperature globali.

Previsioni per il mare e la montagna

Per l’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro si tratta di un documento «utile per fare programmazioni anche per chi ha un’attività in montagna o sulla costa». Infatti, prosegue l’assessore, «nonostante l’aumentata frequenza di certi fenomeni atmosferici estremi», ci sono «le eccellenze scientifiche e i presupposti operativi per creare le condizioni di convivenza tra uomo e ambiente».

Di questo è convinto anche Fulvio Stel, il direttore tecnico-scientifico dell’Arpa Fvg. «Il numero di giorni caldi è aumentato, e continuerà ad aumentare. Ma se adotteremo le misure pattuite nell’accordo di Parigi riusciremo a contenere il cambiamento, il clima sarà diverso ma possiamo evitare le conseguenze più estreme. Si deve agire per il clima, e si può contenere l’effetto dei cambiamenti climatici», afferma Stel.

L’opera è una delle attività del Gruppo di lavoro tecnico-scientifico Clima Fvg istituito nel 2022. È coordinato dall’Arpa Fvg e raccoglie esperti dei centri di ricerca regionali: Università di Trieste (Giovanni Bacaro), Università di Udine (Alessandro Peressotti), Ictp (Filippo Giorgi), Ogs (Cosimo Solidoro) e Cnr con i due istituti di Scienze Marine (Fabio Raicich) e Scienze Polari (Renato Colucci). È disponibile online sul sito dell’Arpa.

Unico ghiacciaio sul Montasio

Per quanto riguarda la montagna, rileva Colucci, «l’unico ghiacciaio che può essere definito tale è il Montasio, gli altri sono corpi di ghiaccio morto». E gli effetti del riscaldamento globale, sottolinea ancora Colucci, si vedono proprio adesso: «Negli ultimi giorni sono stati battuti dei record sulle temperature minime registrate». Raicich, dal canto suo, evidenzia che le coste della regione «da Monfalcone al Veneto sono sensibili all’innalzamento del mare: bastano pochi centimetri per l’allagamento di ampie aree costiere». Quanto al mare, invece, Solidoro annota che si guarda con preoccupazione non solo alle ondate di calore estive ma anche a quelle invernali, che hanno il potenziale di bloccare «il rimescolamento delle acque superficiali ossigenate con quelle dei fondali, ricche di nutrienti», giacché sono le acque fredde a innescare questo movimento verticale. In questo il 2023 «non è stato drammatico come si temeva».

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