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C.Next Ivrea, metà imprese arrivate da fuori Canavese

C.Next Ivrea, metà imprese arrivate da fuori Canavese

In meno di due anni saturati i 1.500 metri quadrati messi a disposizione. Saccenti, community manager: «La zona giudicata attrattiva e con buoni servizi»

Ivrea

Canavese attrattivo? Non è una domanda retorica e, soprattutto, se posta a Marco Saccenti, community manager di C.Next Ivrea, la risposta è “sì” e, davvero non si tratta di una battuta. Certo, parliamo di piccoli numeri, ma l’esperienza di C.Next Ivrea è piuttosto significativa. C.Next Ivrea, società benefit che ha aperto a fine 2022 un hub dell’innovazione nelle Officine Ico e che, tra gli obiettivi, favorire lo sviluppo economico e sociale del Canavese, ha visto, in meno di due anni, insediarsi nel primo lotto di 1.500 mq aziende multinazionali (Avnet, CinCom, Trane), startup e pmi innovative (Dkr, Tezeus, Cnext stessa), grandi gruppi italiani (Umana e Dylog Buffetti), studi professionali (Legnani Legal), cooperative sociali (Mary Poppins), associazioni non profit (Canavese 2030, Fondazione di Comunità del Canavese, Il Quinto Ampliamento, Sillaba) con una novantina di addetti. Di qui, il progetto di C.Next di raddoppiare nel 2025 gli spazi da mettere a disposizione delle imprese. In più, i temi proposti (attraverso diverse iniziative) legati all’innovazione hanno trovato terreno fertile e molta attenzione. E questo spinge a una riflessione che da un lato riporta a un interesse verso il territorio e, dall’altro, a una non piena consapevolezza delle potenzialità.

«Circa la metà delle 15 realtà insediate in C.Next Ivrea - osserva Marco Saccenti - non proviene dal Canavese, ma dal resto del Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto. Non ci aspettavamo un risultato del genere». Da qui, l’esigenza di capire qualcosa in più: «Abbiamo chiesto alle realtà insediate quali fossero le ragioni che le hanno spinte a scegliere Ivrea e le Officine Ico, oltre al fascino delle architetture patrimonio Unesco e alla storia della Olivetti».

Le risposte hanno consentito di far comprendere come il territorio possegga una certa attrattività. «Si viene a vivere e lavorare in Canavese per la qualità della vita che offre – sottolinea ancora –: le organizzazioni insediate che provengono da fuori territorio, arrivano per lo più da medie o grandi aree urbane e qui hanno trovato un ambiente naturale di pregio e un ritmo meno frenetico e caotico, fattori apprezzati per conciliare vita privata, impegni famigliari e lavoro». Saccenti fa ancora un passaggio sul costo della vita: «Non dimentichiamo anche il costo della vita, che in Canavese è inferiore rispetto ai grandi centri urbani. Si trova un’ampia disponibilità di servizi e opportunità sia per le imprese che le famiglie. Il Canavese possiede un tessuto storico di piccole e medie imprese, professionisti e artigiani che esprimono da sempre competenze, professionalità e tecnologia».

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