Blackout informatico, tredici studenti dell’università di Udine bloccati in aeroporto a Londra
Bloccati all’aeroporto di Londra con il rischio di perdere l’avvio di un corso universitario di alta formazione a New York.
Un gruppo di tredici studenti di Friuli Venezia Giulia e Veneto, dal pomeriggio di sabato 20 luglio, sta subendo le conseguenze del blackout informatico dei sistemi Microsoft.
Sono fermi a Heatrow senza sapere se e quando potranno raggiungere i loro compagni (in tutto ventotto universitari) nella Grande Mela. Il rischio, a questo punto, al di là della notte insonne e dei disagi patiti, è di perdersi il via del corso organizzato alla La St. John’s University di New York. Un progetto che vede protagonista l’università di Udine che, grazie al sostegno economico di Fondazione Friuli, Danieli, Abs e Associazione dei laureati in ingegneria gestionale (Alig) dà modo ai migliori studenti del corso di laurea in Ingegneria gestionale dell’ateneo friulano di trascorrere quindici giorni a New York.
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Lo scopo è partecipare a un corso pensato per fornire le conoscenze necessarie per gestire le operazioni commerciali globali. «Siamo in coda da ore e non ci hanno ancora detto se riusciremo ad arrivare a New York in tempo – racconta Francesca Miculan –. Hanno tentato di darci un volo alternativo a pagamento, ma prima di lunedì non ci muoveremo da Londra. Così perdiamo non solo l’inizio del corso, ma anche le due notti in hotel a New York».
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Miculan, friulana di Codroipo, fa parte del gruppo di studenti che provengono dalle province di Gorizia, Pordenone, Venezia, Treviso e Padova.
Sabato 20 luglio, nel pomeriggio, è partita da Venezia con un volo di British Airways e mai avrebbe immaginato di dover interrompere il suo viaggio a Londra: «Il volo per Londra è stato cancellato e la British Airways non ci ha fornito un’assistenza adeguata. Al di là di una bottiglietta d’acqua e di alcuni biscotti non abbiamo avuto nulla».
Alla ragazza è sto trovato un albergo in città ma allo stesso tempo le è stato consigliato di restare in aeroporto per non perdere possibili occasioni di ripartire. «Sono arrabbiata e preoccupata – aggiunge Miculan –. Non vorrei assolutamente perdere nemmeno una delle 40 ore del corso».
Una parte dei 28 ragazzi selezionati ha raggiunto New York partendo con voli di altre compagnie (ad esempio l’Air France) e questa è stata la loro fortuna.
Dispiaciuto della situazione venutasi a creare il delegato dell’ateneo per il job placement e i rapporti con le imprese Marco Sartor (sta seguendo la vicenda a distanza), che ricorda come il corso “Intercultural Management in Global Operations” si svolgerà da domani, lunedì, al 2 agosto e durerà 40 ore. Unica consolazione per gli studenti dell’ateneo friulano bloccati a Heatrow è il fatto di non essere gli unici penalizzati dalle conseguenze della tempesta informatica.
I voli cancellati, nella giornata di venerdì 19 luglio, sono stati 6.855 in tutto il pianeta. E la mattinata di sabato 20 luglio è iniziata con ulteriori 1.600 tratte fermate dagli effetti del tilt che ha coinvolto la società di sicurezza informatica CrowdStrike e Microsoft.
L’interruzione tecnologica globale correlata a un aggiornamento software di CrowdStrike, ha spiegato Microsoft, ha colpito quasi 8,5 milioni di dispositivi. E potrebbe non essere finita qui.
Gli esperti informatici hanno avvertito gli enti dell’aviazione civile dell’Occidente che gruppi di hacker, approfittando del bug informatico, potrebbero avviare una seconda ondata di disagi.