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Castello e caserma Toti Bergamas: è il momento della storica cessione a Gradisca

Castello e caserma Toti Bergamas: è il momento della storica cessione a Gradisca

foto da Quotidiani locali

GRADISCA La data è vergata sul calendario con la matita rossa: martedì 23 luglio. Questa settimana il sindaco di Gradisca d’Isonzo, Alessandro Pagotto, si recherà nella sede della Regione a Trieste per firmare l’atto di acquisizione del Castello e dell’ex caserma Toti Bergamas. I due beni demaniali a quel punto saranno a tutti gli effetti passati gratuitamente dallo Stato alla municipalità della Fortezza (per il tramite del livello intermedio regionale).

Si tratta di un momento storico per la cittadina isontina, che sogna un futuro per le due importanti aree rispettivamente da 40 e 30 anni. A dare notizia di come anche lo striscione dell’ultimo chilometro sia ormai alle spalle è stato lo stesso primo cittadino. Il sindaco lo ha fatto nel corso delle sue comunicazioni al Consiglio comunale. «Siamo stati in contatto con l’assessore alla Funzione Pubblica della Regione, Sebastiano Callari – ha spiegato Pagotto –. Avevamo anche ipotizzato come amministrazione che l’atto della firma potesse avvenire a Gradisca, ma questo tecnicamente non è possibile perché nella stessa giornata tanti altri Comuni vedranno ratificata la cessione di beni demaniali che avevano richiesto allo Stato. L’assessore Callari, che ringrazio – ha concluso Pagotto – si è dunque reso disponibile ad incontrare la cittadinanza a breve, per illustrare tutti i passaggi e le potenzialità di questo passaggio che non esito a definire storico».

Come uno degli ultimi atti dell’amministrazione Tomasinsig, il consiglio comunale gradiscano aveva approvato una mozione che impegna gli amministratori «ad adoperarsi affinché la Regione sia pienamente coinvolta, oltre che nel procedimento di trasferimento dei beni, anche in quello di recupero, bonifica, ripristino e gestione degli stessi; che il Comune si faccia promotore di un tavolo di confronto con l’amministrazione regionale al fine di concertare le attività più opportune a reperire le risorse per la gestione e lo sviluppo di un patrimonio così ingente; e di adoperarsi affinché la Regione venga coinvolta, supporti e agevoli il Comune di Gradisca d’Isonzo nella ricerca e richiesta dei contributi necessari al reperimento delle risorse utili alla riconversione delle aree». Insomma, un atto con cui si auspicava un coinvolgimento diretto della Regione anche dopo l’atto di cessione che sarà gratuita, ma che comunque avrà delle conseguenze. E infatti quello non fu un atto unanime. Registrò l’astensione proprio della Lega, il partito dell’assessore Callari. «Inopportuno approvare un documento che senza un approfondimento tecnico ed economico rischia di essere vuoto e incompleto», bollò l’iniziativa l’allora candidato sindaco del centrodestra Beniamino Ursic che aggiunse: «Avremmo potuto approfondire l’argomento nei mesi precedenti, ci è stato chiesto di farlo all’ultimo. Ma questa è materia per l’amministrazione che verrà». E ora, dunque, ci siamo.

Se sul Castello la sfida è certamente affascinante, ma già “indirizzata” verso una destinazione turistica, come dimostrano il recupero dei camminamenti e le visite guidate che stanno riscuotendo un buon successo, il destino dell’ex Toti Bergamas rappresenta la partita urbanistica per certi versi più complessa. Sono 58 mila i metri quadrati della caserma di via Papalina, ma circa 10 mila – lo ha ribadito Pagotto – sono opzionati dal Ministero della Difesa per la realizzazione della nuova caserma dei Carabinieri. Resta in ogni caso disponibile un’area vastissima, non a caso ribattezzata “Gradisca 2” dal momento che vanta la stessa superficie del centro storico, su cui la città si giocherà tutto nell’ottica del suo sviluppo futuro. —

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