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Grado, carnevale in notturna baciato da 10.000 persone: successo dei grandi carri con annessa spina di birra

Grado, carnevale in notturna baciato da 10.000 persone: successo dei grandi carri 


con annessa spina di birra

foto da Quotidiani locali

GRADO. Allegria, gioia, spensieratezza. È stato il mood ricreato del migliaio di figuranti che hanno dato vita alla nuova edizione del Summer Carnival Parade di Grado. E gran parte delle almeno 10 mila persone presenti all’evento ha contraccambiato partecipando di cuore, applaudendo, ballando, cantando e, ovviamente, lanciando coriandoli. Dopotutto cos’è il carnevale se non la soddisfazione di un desiderio radicato nell’animo, quello di svestirsi per un giorno dai soliti panni e trasformarsi in qualcosa che, forse nel proprio inconscio, si tiene racchiuso?

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E dunque per una sera niente etichette, zero abiti “imposti”, ma totale spensieratezza e condivisione dell’atmosfera di festa anche con chi ci si ritrova in quel momento accanto o di fronte. Sì, perché i figuranti in genere sanno il fatto loro e non mancano mai, a ogni edizione, di trascinare le persone del pubblico a ballare sulla strada. E comunque si balla ovunque: sui marciapiedi o addirittura dentro i motoscafi ormeggiati in porto. Anche da lì s’è assistito ieri, brindando, alla sfilata, salvata dalla buriana di 24 ore prima. A vincere (la sfilata di Grado organizzata da EvenTiamo non è però un concorso) soprattutto il sole, che ha retto fin quasi al momento della partenza, e poi una spettacolare grande luna.

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Allo sfrecciare, tra le ali della folla, di un figurante in bicicletta – quest’anno vestito da hippies –, ovvero Alessandro Marchesan, presidente degli organizzatori, è avvenuto il battesimo del corteo, che ha iniziato così a muoversi. È seguita la comparsa, dopo la banda Refolo di Trieste, delle numerose api dell’asilo parrocchiale seguite da un gruppo iscrittosi all’ultimo momento: i Puffi impersonati dai “Mamuli de Gravo”. In sfilata, immancabili, anche due coppie: quella di Livio Moro e della moglie Laura di Fiumicello che si sono presentanti come “Ferdinand il toro naturalista” e quella formata da Bruno Patruno con la moglie, per l’occasione vestiti da orientali (lei sul risciò, lui a trainarla in bici).

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Hanno colpito i grandi carri, tutti indistintamente – davvero imponente quello di Montereale Valcellina –, che a differenza delle sfilate invernali, nella versione estiva hanno aggiunto sul retro distributori di birra alla spina (e ne è stata consumata tanta) o un paio di piccoli frigoriferi. Hanno destato il plauso, in particolare, le farfalle degli Amici di Visco, i papaveri e papere di Colloredo di Prato e gli Amici del Quaiat di Romans d’Isonzo che a dispetto della fama di bruttezza dei demoni hanno allestito un “Disco inferno” bello e suggestivo, caratterizzato da centinaia e centinaia di lucette rosse.

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Applauditi poi, per la perfezione e l’ingegno, anche gli scheletri dei dinosauri dei “Paleontologi” di Staranzano e il gruppo mascherato del “Re Leone” (Valdemarin, Romans d’Isonzo). Poco evidenti, ma indubbiamente artisti con l’improponibile Gioconda, i protagonisti dell’associazione culturale Stile Goriziano con il gruppo “No arte no party”.

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E poi una curiosità: ha sfilato pure un Ufo, evidentemente in panne visto che poi è stato trainato da un trattore del gruppo di Savogna. Tutti, va detto, sono stati apprezzati e tutti si sono divertiti dalla partenza alle 21 fino a dopo l’una di notte, quando anche l’ultimo carro ha fatto rientro. Complessivamente, pur se ci sono state un paio di defezioni, hanno sfilato 11 carri, 12 gruppi e due bande. E, a concludere, sparati da un gruppo, non sono mancati nemmeno i piccoli fuochi d’artificio ammirati in particolare da piazza Duca d’Aosta.

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