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ATP Umago: Sonego con i crampi annulla due match point e vince

Tre ore e un quarto di battaglia e un Lorenzo Sonego in versione gladiatore la spunta al primo turno contro... il n. 500 della classifica Mili Poljicak, che ha avuto da ridire sul comportamento dell'azzurro nel finale. Ora il francese Muller

Da Umago, il nostro inviato

L. Sonego b. [WC] M. Poljicak 6-2 6-7(1) 7-6(9)

Il match serale sullo Stadio intitolato a Goran Ivanisevic (presente in tribuna) ha visto Lorenzo Sonego imporsi sul n. 481 del ranking Mili Poljicak con inaspettate difficoltà, trascinato al tie-break del terzo dal ventenne di casa al suo secondo match ATP – il primo, ça va sans dire, sempre qui, due anni fa, quando perse in tre set da Marco Cecchinato. Difficoltà e anche qualcosa di più, dal momento che il nostro ha dovuto annullare due match point nel game decisivo, in preda ai crampi.

Una vittoria necessaria per Sonego, appena la dodicesima in stagione a fronte di venti sconfitte, in una sfida per larghi tratti piacevole, ricca di smorzate e accelerazioni da parte di entrambi che, insomma, non sono entrati in campo per remarsela e che gli spettatori ha dimostrato di gradire, con un finale mozzafiato con palle match cancellate da una parte e dall’altra fino al 6-2 6-7(1) 7-6(9) conclusivo.
Certo non il punteggio che ci si attende quando il divario di classifica è di tale portata, ma per come si erano messe le cose – e per come ha giocato Poljicak – è oro colato.

Primo set – Quattro game di studio, poi Sonego prende il largo

Lorenzo sceglie di rispondere, la pioggerella che sta finendo di cadere ha reso le condizioni ambientali più lente del solito. Poljicak mette subito a segno un paio di bei punti, ma è piuttosto in uscita dal servizio e non solo, quindi va presto in difficoltà se non è in completo comando dello scambio per poter spaccare la palla (secondo la sua scheda ATP, è alto 185 cm per 93 chili). In ogni caso, servizio&dritto per annullare il vantaggio esterno e il punteggio può seguire l’ordine di battuta. Per quattro game, perché Mili abusa della smorzata, la prima di servizio non gli viene in soccorso e Sonego passa con la risposta vincente sulla seconda da sinistra, per poi consolidare il vantaggio (4-2) a dispetto del doppio fallo e di un raro se non unico passante di rovescio croato. Stabilite così le gerarchie, Lorenzo va a prendersi in scioltezza il 6-2, facilitato da una prima battuta avversaria sempre meno presente. Notevole il divario, 12 a 2 per l’azzurro, negli scambi tra i cinque e gli otto colpi.

Secondo set – Poljicak c’è, pure troppo

Il campione in carica di Umago (dell’ITF M15 di due settimane fa) non è però pronto a regalarla, tutt’altro, mette una prima su due ma fa sempre punto e difende degnamente la seconda. Lorenzo ha forse mollato la presa e al sesto game Poljicak risponde bene, smorza e allunga con un puntazzo accolto dalle urla del pubblico che si sta divertendo. Break confermato a zero e appuntamento sul 5-3. Il ventenne di Spalato sente il momento, sbaglia uno smash, palla del contro-break, annullata con un buon dritto, e va a set point, ma la sua volée in salto è tragica e alla terza chance Lorenzo accelera di dritto e rientra in partita.
Il finale al tie-break passa per un altro set point annullato da Sonego con la battuta, ma il tredicesimo game è un assolo di Poljicak che, su una nuvola, tocca la palla e fa punto, chiudendo 7-1. Due ore di gioco e si va al terzo, non prima di rilevare il 31-23 per Mili negli scambi fino a quattro colpi.

Terzo set – Tie-break, crampi e match point annullati

I due si tengono ben stretti i rispettivi turni di battuta, la wild card ora mette una percentuale di prime decente e sulla seconda Lorenzo non gli crea abbastanza pressione rispondendo da troppo lontano. 4 pari, a proposito di pressione, ora non si può più sbagliare; Sonego tiene ancora agevolmente, Mili serve per restare nel match e ci resta, una volta e pure la seconda. Il ventenne corre e recupera come all’inizio non avresti detto ed è ancora tie-break quando la mezzanotte è passata da quattro minuti e Sonego è migliore negli scambi brevi, l’altro in quelli medi.
Il doppio fallo significa 2-0 Lorenzo che però restituisce il favore, c’è da soffrire, mentre gli spettatori italiani e croati si alternano nel sostenere i rispettivi rappresentanti. Si cambia sul 4-2 Sonego, che fa chiamare il fisioterapista per un problema alla coscia. Nessun trattamento, sono crampi, le innumerevoli smorzate stanno pagando, e Poljicak – poco contento per l’interruzione – sbaglia in palleggio. 5-2 Italia, mai drop shot dalmati ribaltano la situazione, match point per Poljicak, annullato dal servizio. Ora è match point per Sonego, niente da fare, dritto comodo dopo la battuta. Il pubblico rumoreggia quando la prima azzurra non entra sul 7-8, ma il dritto vincente (mezza riga scarsa) rimedia.
Lorenzo ha la coscia sinistra bloccata e si attarda cambiando campo prendendosi un warning per violazione di tempo. Seconda croata a 130 km/h, risposta vincente e primo match point per chi è al servizio: drittone dopo la seconda e Sonego si prende la vittoria dopo 3 ore e 16 minuti. Stretta di mano con Mili che scuote la testa, non è esattamente contentissimo per la modalità della sconfitta, così come il pubblico di casa manifesta il proprio disappunto quando il nostro saluta.
Atteso da Alexandre Muller, giustiziere di Matteo Arnaldi, Lorenzo cercherà di piazzare due vittorie consecutive nel Tour per la prima volta in stagione.

A proposito della richiesta del fisio, i crampi e tutto quanto, Mili ci dice che “ha condizionato parecchio l’inerzia. Il tempismo… non ha detto una parola durante tutto l’incontro e sul 4-2 del tie-break si prende un minuto per chiamare il fisioterapista. Erano crampi e non puoi essere trattato per quello. Anch’io nel terzo avevo un principio di crampi a una gamba, ma non ho pianto, non ho detto niente a nessuno e ho tenuto duro. Poca sportività da parte sua, oggi, ma alla fine ha vinto, quindi posso solo dirgli congratulazioni. Alla fine mi ha detto che gli dispiaceva, ma non è che io do uno schiaffo a qualcuno e poi gli dico che mi dispiace, non funziona così”.

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